Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Rossella è viva e sta bene»

Fonte: L'Unione Sarda
21 febbraio 2012

Il Capo dello Stato incontra i familiari della cooperante sequestrata in Algeria a ottobre
 

Napolitano rassicura i genitori: attivati tutti i canali diplomatici
La frase che non ti aspetti e che rassicura un'Isola intera arriva alle 16.26, appena fuori dall'hotel Regina Margherita: «Abbiamo avuto delle notizie sulle condizioni di salute di Rossella Urru, sappiamo che sono buone e che le autorità preposte stanno lavorando per la sua liberazione. Stiamo intensificando i contatti». A quattro mesi dal rapimento della cooperante di Samugheo, Giorgio Napolitano rompe il velo di angoscia che ha avvolto la vicenda nelle ultime settimane. E lo fa al termine del colloquio - di circa trenta minuti - con i genitori della ventinovenne svanita nel nulla in Algeria a ottobre del 2011.
 

L'INCONTRO PRIVATO In una sala riservata dell'albergo, il presidente della Repubblica ha incontrato i genitori di Rossella, Graziano e Marisa Urru, e il fratello Mauro. Al suo fianco anche il presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci. Un incontro «affettuoso» come lo definisce chi ha assistito alla chiacchierata da dietro le quinte, anche se sul rapimento e sulle trattative non filtra nulla più. Non una parola sui contatti con i rapitori che avrebbero in mano la cooperante del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli, non un riferimento alla possibilità di pagare un riscatto per arrivare alla sua liberazione. Eppure anche di questo potrebbero aver parlato Napolitano, Cappellacci e la famiglia Urru, uscita qualche minuto prima del presidente della Repubblica dall'hotel.
 

L'USCITA DALL'ALBERGO Un rapido passaggio di fronte alle transenne che separano pubblico e giornalisti dall'ingresso dell'albergo, giusto per salutare i componenti del comitato che porta il nome di Rossella e una ventina di abitanti di Samugheo, lì fuori per sostenere i genitori e il fratello della ragazza.
 

IL FUORI PROGRAMMA Pochi minuti dopo è la volta di Napolitano e Cappellacci. Il presidente della Repubblica viene salutato e applaudito dalla piccola folla che si è formata sul marciapiede, e allora mentre sta per entrare in una delle tre Lancia Thesis parcheggiate fuori dall'hotel decide di concedersi un “fuori programma”: si avvicina alle transenne e rivolge la parola ai cronisti e agli amici di Rossella. «Le sue condizioni sono buone». Parla anche dei due marò arrestati in India. A chi gli chiede se c'è il rischio che nasca un caso diplomatico, il presidente risponde: «Il caso diplomatico c'è già, lasciamo lavorare chi se ne sta occupando». Mentre Napolitano si sposta in Consiglio regionale, Cappellacci si trattiene qualche minuto in più. Il Governatore, che ha anche portato al presidente il saluto dei genitori di Alessandro Pibiri (il militare di Selargius ucciso nel 2006 in Iraq) commenta così l'incontro con la famiglia Urru: «Conoscendo la sua sensibilità e la determinazione, sono sicuro che il presidente darà un contributo fondamentale». Poi parla dei fischi che hanno accolto il corteo del Quirinale in Municipio e al teatro Lirico: «Quest'uomo, per quello che rappresenta e per il modo in cui interpreta la sua carica, credo che meriti rispetto».
 

IL MINISTRO TERZI Intanto ieri anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi è tornato sulla vicenda di Rossella Urru, ricordando che «l'Unità di Crisi è in contatto con familiari e impegnata fin dall'inizio per la liberazione», come ha scritto l'esponente del Governo su Twitter, precisando che «il riserbo è d'obbligo per la soluzione positiva della vicenda».
L'APPELLO DI CARBONIA Un pensiero per la cooperante di Samugheo arriva pure da Carbonia, che ha lanciato un «appello allo Stato» chiedendo il «massimo impegno» per l'immediata liberazione. L'appello è stato sottoscritto dal sindaco Giuseppe Casti e dall'intera amministrazione comunale del centro del Sulcis. «Sono ormai passati diversi mesi da quando è stata rapita, con altri due cooperanti spagnoli, da un gruppo armato. Rossella è il simbolo della solidarietà tra i popoli, è una giovane donna che non ha avuto paura di rischiare in prima persona pur di portare soccorso ai profughi. Rossella - è scritto nel documento - deve essere liberata e restituita ai suoi affetti, al suo lavoro, al suo importantissimo e ammirevole impegno civile».
 

LO STRISCIONE A CAGLIARI E nei prossimi giorni anche il Comune di Cagliari potrebbe seguire l'esempio di altre amministrazioni italiane, che hanno appeso sulle facciate del proprio Municipio uno striscione con la foto della ragazza rapita a ottobre in Algeria. Una settimana fa Palazzo Bacaredda ha votato un ordine del giorno che va proprio in questo senso. La Giunta Zedda però starebbe valutando se appendere il manifesto in via Roma o in uno dei monumenti cittadini, come il Bastione di Saint Remy.
Michele Ruffi