Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Animali esotici, il Comune bocciato dal Tar

Fonte: L'Unione Sarda
13 febbraio 2012

La villa di Mazzella

È destinato a finire in Procura lo scontro di vicinato sugli animali che vivono nel grande parco privato di Giorgio Mazzella, l'editore di Sardegna Uno e presidente della Banca di Credito Sardo, proprietario della “Villa Trois” di viale Trento. I giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dalla vicina Maria Ludovica Felter (attraverso l'avvocato Debora Urru), annullando l'ordinanza dell'ex sindaco Emilio Floris che ha consentito «la detenzione di animali, nel rispetto delle vigenti normative sanitarie, all'interno del centro abitato nelle strutture dell'ippodromo, del campo Rossi e dei parchi e giardini pubblici e privati la cui superficie risulti uguale o superiore a 7000 metri quadrati. La detenzione di animali nei è limitata ad usi non commerciali». Il collegio della prima sezione del Tar presieduto da Aldo Ravalli (a latere Marco Lensi e Gianluca Rovelli) ha ritenuto manifestamente illegittima l'ordinanza, evidenziando il difetto di istruttoria ed un «manifesto sviamento di potere». Il ricorso era nato dopo una segnalazione della vicina alla Asl che si lamentava per la presenza nel parco della villa di cavalli, mufloni, oche, pavoni, cigni, pellicani, galli, galline e aironi. Pochi giorni dopo, gli ispettori sanitari avevano riscontrato la presenza nel giardino di un cavallo, due asinelli, tre oche, un pellicano, due cigni e sette pavoni. I funzionari Asl hanno così scritto al Comune segnalando che, pur in buone condizione di igiene, la presenza degli animali non era accettabile in centro città. A maggio dello scorso anno è arrivata invece l'ordinanza. «Il Sindaco di Cagliari» si legge nella sentenza, «di fronte ad una segnalazione dell'Asl che richiedeva l'adozione di provvedimenti al fine di eliminare l'inconveniente riscontrato, da un lato ha omesso di intervenire, dall'altro ha utilizzato il potere di ordinanza per consentire la detenzione di animali». Il Comune è stato condannato a pagare 4000 euro, mentre la sentenza e gli atti del processo sono stati trasmessi alla Procura per la verifica di eventuali reati.
Francesco Pinna