Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sant’Elia ultimo in classifica

Fonte: La Nuova Sardegna
10 febbraio 2012



Capienza ridotta: dopo i tagli è il più piccolo d’Italia



Oggi l’apertura delle buste per sistemare le nuove reti di sicurezza: obiettivo Inter

STEFANO AMBU
CAGLIARI. Sant’Elia ultimo stadio della A: da quando sono stati chiusi Distinti e Curva sud lo stadio è, in quanto a capienza (14.250 spettatori), precipitato alle spalle di Catania, Siena e Novara. Questa mattina dovrebbe inziare la rincorsa per riacchiappare al più presto i Distinti con l’apertura delle buste per le reti di sicurezza.
Il tempo passa. E la data (7 aprile), della gara con l’Inter, una delle big che al Sant’Elia da sempre significano tutto esaurito, si avvicina. In mezzo ci sono ancora le sfide interne con Palermo, Lecce, Atalanta e Cesena. Ma sono gare per le quali non è previsto di certo un afflusso oltre i quattordicimila spettatori. Regolina che però non vale per la gara con i nerazzurri. Quello che si vuole evitare è scontentare i tifosi che, per partite come quella, arrivano da tutta la Sardegna. Ma soprattutto si vorrà evitare di mostrare a tutto il mondo che segue il calcio in tv (e le partite dove c’è l’Inter le vedono davvero in tutto il globo, Giappone compreso visto che c’è Nagatomo) lo stadio semi vuoto “ammirato” con Fiorentina, Roma. E che si vedrà domani nella notturna con il Palermo. Il Comune pensa di farcela. Salvo imprevisti, però. E’ la formula obbligatoria usata dall’amministrazione da quando è ri-scoppiato il caso Sant’Elia con i limiti e le prescrizioni sulla agibilità arrivati dalla Prefettura. «Noi stiamo facendo il possibile - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras - la settimana scorsa abbiamo ricevuto una proroga di sessanta giorni dalla Commissione di Vigilanza: questo significa che per ogni gara, sino alla sistemazione delle reti, dobbiamo ogni volta monitorare le parti dello stadio indicate. E sottoporle ogni volta a collaudo per ottenere la certificazione. Il nostro auspicio è quello di sistemare tutto quanto al più presto: comprendiamo perfettamente l’esigenza di recuperare almeno i Distinti». Qualche speranza anche per la curva Sud: «Per il momento - continua Marras - si parla di questi tre settori, speriamo di aggiungere presto anche la Curva Sud». All’inizio del campionato, sempre a proposito della capienza, il Sant’Elia era con 21.350 spettatori al quart’ultimo posto alle spalle di Parma (22.800), ma almeno davanti a Catania (20.266), Novara (17.875) e Siena (15.373). Poi la riduzione decisa qualche giorno prima la sfida con la Fiorentina. Provvisoria, ma confermata poi nella notturna con la Roma e ribadita per domani con il Palermo. Uno stadio che si restringe con il passare degli anni. Quando è stato inaugurato, nel 1970, gli almanacchi segnavano 60mila spettatori. Erano i tempi della Coppa dei Campioni. Vent’anni dopo il primo “taglio” con la capienza ridotta (ma il Cagliari era in serie C) per i lavori in vista di Italia Novanta, sino al trasloco all’Amsicora. Rientro in grande stile nel derby con la Torres: stadio rifatto ma dentro soltanto quarantamila tifosi circa. Questo sino all’allarme agibilità del Sant’Elia sollevato nei primi anni del Duemila con un nuovo trasferimento, a Tempio. Prima del nuovo ritorno, questa volta con le tribune Innocenti sistemate davanti ai vecchi spalti. E capienza portata a quota 21mila e rotti. Sino all’ultima svolta decisa dalla Commissione provinciale di Vigilanza. Con l’invito a effettuare i nuovi interventi. Che non possono essere che “rattoppi” giusto per tirare avanti per qualche mese. Lo sanno anche i tifosi: una volta protestavano con striscioni o scrittesui muri. Ora creano gruppi su Facebook. L’ultimo, con un migliaio di iscritti, si chiama “Dateci un nuovo stadio”.