Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Legge 162, conta il reddito del malato

Fonte: L'Unione Sarda
10 febbraio 2012

Il Tar accoglie il ricorso delle famiglie dei disabili gravi e sospende la delibera della Giunta
 

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«Trattandosi di procedure miste, sociali e assistenziali, appare congruo il riferimento al reddito individuale, cioè quello del solo soggetto disabile, e non a quello dell'intero nucleo familiare, come invece stabilito nella delibera impugnata». È quanto sancito dai giudici del Tar Sardegna nell'ordinanza con cui ieri hanno sospeso, almeno in parte e in via cautelare, la delibera della Giunta regionale del novembre scorso che aveva previsto la riduzione dei finanziamenti del fondo per la non autosufficienza in favore dei disabili gravi, legando le risorse in base al reddito delle famiglie.
 

LA SENTENZA Grande soddisfazione del Comitato dei familiari per l'attuazione della legge 162 in Sardegna, che aveva presentato ricorso al Tribunale di piazza del Carmine attraverso gli avvocati Giuseppe e Giulia Andreozzi, e Riccardo Caboni. Mercoledì mattina, il collegio della prima sezione presieduto da Aldo Ravalli (a latere Grazia Flaim e Marco Lensi) ha affrontato la questione in camera di consiglio, accogliendo in parte l'istanza cautelare e rimandando la questione al 9 maggio per il giudizio di merito. In sintesi, i giudici hanno sospeso l'effetto della delibera della giunta Cappellacci solo nella voce che riduce i finanziamenti in rapporto al reddito del nucleo familiare e non del singolo assistito.
In aula la Regione era rappresentata dagli avvocati Floriana Isola e Patrizia Angius. «Risulta in conflitto», hanno scritto i giudici nell'ordinanza, «con la norma che stabilisce che la compartecipazione alla spesa è determinata sulla base della valutazione della situazione economica degli aventi diritto». Dunque dei singoli disabili gravi e non delle loro famiglie. Il Comitato dei familiari per la 162 in Sardegna: «L'effetto della sospensiva è immediato. Il reddito deve essere calcolato dunque in base a quello personale».
 

I RICORRENTI A rivolgersi al Tar erano state 31 famiglie e singoli disabili, anche autistici gravissimi, tetraplegici e allettati, così come genitori di bambini con gravi disabilità e bisognosi di assistenza 24 ore su 24. «L'assessorato stesso - dicono al Comitato - dovrà ora ottemperare all'ordinanza dei giudici e rendere applicato questo principio informando tempestivamente i Comuni sardi. I piani non subiranno nessuna interruzione, né viene considerata annullata il resto della delibera, ma solo la parte relativa ai redditi famigliari». L'ordinanza accolta (sebbene abbia non sia ancora un giudizio di merito) interesserà comunque migliaia di famiglie sarde che partecipano ai progetti personalizzati per l'handicap: secondo gli ultimi dati forniti dalle oltre 40 organizzazioni di familiari che comprendono il Comitato, nell'Isola sarebbero circa 30 mila le persone con disabilità grave che partecipano ai progetti. «L'effetto dell'ordinanza - hanno spiegato i promotori dell'iniziativa - riguarderà alcune migliaia di progetti personalizzati, non solo quelli dei ricorrenti, con una spesa assolutamente sostenibile: circa il 5% in più rispetto a quella odierna. Numerose persone con disabilità che avevano visti i loro progetti tagliati anche del 70% ritroveranno le risorse che permetteranno loro di ottenere un'assistenza migliore, come nello spirito della legge 162, modello Sardegna».
Francesco Pinna