Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In via Cinquini il regno dei tossici

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2012

San Michele
 

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Se un regista volesse girare il remake di Trainspotting, drammatico film sulla tossicodipendenza realizzato nel '96 da Danny Boyle, in via Cinquini troverebbe il set ideale.
Il problema è che qui non si tratta di fiction, ma di cruda realtà. Dopo anni di abbandono, l'ex sede della circoscrizione 3 si è trasformata in un monumento al degrado, in una centrale dello spaccio e in un punto di ritrovo per i tossicodipendenti di mezza città. La situazione è critica, anche in pieno giorno. Superato il vecchio cancello (sempre aperto) compaiono i primi aghi. Una volta dentro, le siringhe diventano un tappeto. Fialette, cucchiai, bottiglie d'acqua, fazzoletti sporchi di sangue. Impressionante. L'edificio è popolato da uomini-ombra, più morti che vivi. Una voce rompe il silenzio. «Non fotografatemi, non sono un tossico, sto cercando la borsetta di mia sorella. Gliel'hanno rubata». Sguardo appannato, fronte sudata, colorito cadaverico.
C'è chi entra e chi esce. Un via vai continuo. Da dietro una tenda spunta uno strano figuro, capelli lunghi, rasta, unti, sporchissimi. Cosa volete? Niente, andiamo via subito. Fuori lo scenario non cambia. Nello sterrato attiguo, tra i palazzi e la scuola di via Serbariu si entra in scooter, si fa rally tra sassi ed erbacce e si arriva davanti a un muro realizzato anni fa per creare una barriera per non farsi vedere.
La vista è inequivocabile: manica della felpa sollevata, “spada” conficcata nel braccio e avanti un altro. Il tutto a mezzogiorno in punto. Nel frattempo la signora Maria stende le lenzuola a pochi metri di distanza. Ci si buca nell'indifferenza, insomma. «L'immobile è di proprietà dell'Agenzia regionale per l'edilizia abitativa, prima apparteneva all'Istituto autonomo case popolari, e il Comune lo aveva in affitto», ricorda Gianni Chessa, capogruppo Udc in Consiglio comunale, «quando venne realizzata la nuova sede della circoscrizione in via Montevecchio, la struttura di via Cinquini fu abbandonata a se stessa e al degrado. Si era parlato di buttarla giù e realizzare nuove case, ma tra Comune e Area non è mai stato raggiunto un accordo».
Paolo Loche