Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti e abusi, il processo slitta a ottobre

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2012

Gli indagati sono venti
 

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Baretti del Poetto, falsa partenza. Il processo davanti al Tribunale monocratico era fissato per ieri mattina ma l'udienza era particolarmente carica. A quel punto il giudice si è limitato a smistare le cause. Quella sui chioschi è stata rinviata al 19 ottobre, davanti al giudice Sandra Lepori.
Dovranno, dunque, aspettare la fine dell'estate i titolari dei chioschi abbattuti per difendersi dall'accusa di aver violato le norme paesaggistiche e urbanistiche. Le imputazioni formulate dal pubblico ministero Gaetano Porcu non sono uguali per tutti i venti indagati: variano a seconda delle irregolarità riscontrate.
Sul banco degli imputati siederanno Maurizio Cabras del Noi Due, Anna Frongia del Nilo, Maria Assunta Cabras del Palm Beach, Antonio Congera del Capolinea, Maurizio Marongiu del Twist Bar, Giovanni Cogoni della Sella del Diavolo, Piero Marci del Miraggio, Luigi Lampis della Dolce Vita, Cinzia Erriu del Corto Maltese, Alessandro Murgia dell'Emerson, Maria Giovanna Cossu del Golden Beach, Sandro Angioni del New City Jam, Valter Casula del Bon Ton, Luciano Spiga dell'Oasi, Pierluigi Atzori dell'Aramacao, Santina ed Eliseo Carta della Lanterna Rossa, Sandra Argiolas de Sa Forredda, Sandro Angioni e Donata Ledda dello Zen.
L'unico uscito dall'inchiesta è Alessandro Ticca dell'Otium: gli abusi edilizi sono stati commessi dalla precedente gestione e sono ormai prescritti.
Nel frattempo prosegue la seconda inchiesta, per abuso d'ufficio e falso, contro ignoti: si tratta della tranche sull'ordinanza con cui, il 18 aprile dello scorso anno, l'allora ex sindaco Emilio Floris aveva sospeso la demolizione e la ricostruzione dei baretti per motivi di sicurezza. L'esecuzione in piena estate dei lavori di abbattimento e rifacimento dei chioschi nei limiti stabiliti da un'autorizzazione provvisoria avrebbe creato pericolo per i bagnanti. Dopo alcuni mesi di confusione il Servizio di edilizia pubblica aveva però riavviato l'iter delle demolizioni. Il pm Porcu vuol ora chiarire se l'ordinanza sia stata adottata in presenza dei presupposti di legge.