Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Voleva occupare, fermata

Fonte: L'Unione Sarda
3 febbraio 2012

VIA ANTONIO SANNA. La ragazza-madre è stata bloccata dalla Polizia municipale

Anziano muore e la donna prova a entrare in casa

Nuovo dramma della povertà e della disperazione in via Sanna. A distanza di un mese dall'irruzione della 23enne Chiara Torrente in una casa popolare rimasta libera subito dopo la morte dell'assegnataria dell'alloggio, la scena si è ripetuta ieri mattina, con modalità quasi identiche.
Protagonista del nuovo tentativo di occupazione abusiva, un'altra ragazza-madre. La giovane, venuta a sapere della morte di un anziano, non ha perso tempo e ha cercato immediatamente di introdursi nell'appartamento da una veranda. Se nel caso di Torrente il blitz era riuscito, stavolta la Polizia municipale è intervenuta prontamente, sventando l'intrusione.
«L'assegnatario, un anziano che viveva da solo», riferisce il comandante della Polizia municipale, Mario Delogu, «è venuto a mancare nella notte tra mercoledì e giovedì. Il Servizio Patrimonio ci ha segnalato subito il decesso, per cui la casa era sotto controllo. Di mattina una giovane madre ha tentato di prendere possesso dell'appartamento ed è stata bloccata dai nostri agenti».
L'episodio si è verificato al numero civico 15 di via Sanna, mentre nel caso di Torrente, lo scassinamento della finestra culminato poi nell'occupazione abusiva si era verificato al numero civico 27. Ormai capita sempre più spesso, in città, che chi è senza casa tenti di occupare appartamenti rimasti inabitati dopo la morte dei legittimi assegnatari. Chi sceglie di “sfondare” dimentica però che l'occupazione abusiva non dà alcun diritto sull'immobile. Al contrario tale comportamento si rivela controproducente, perché è considerato un reato e comporta l'automatica esclusione dalla graduatoria comunale per vedersi assegnato, per vie regolari, un alloggio. (p.l.)

 

Tante proteste in piazza dei Carrubi, via Trexenta e via del Lentisco
Case popolari o tuguri?
Umidità, muffa e guano rendono gli edifici invivibili

L'umidità che penetra nelle pareti, le facciate che cambiano colore per la muffa, le fogne che scoppiano, i topi, il guano dei piccioni ovunque. Palazzi fatiscenti, strade allagate quando piove con maggiore intensità del solito e, come se non bastasse, anche i tetti in eternit, pericolosi per la salute.
Affogano nel degrado piazza dei Carrubi, via Trexenta e via del Lentisco, rione di edilizia pubblica nel cuore di Pirri, ai piedi di Baracca Manna. «Da tempo», protestano gli abitanti di piazza dei Carrubi, «denunciamo questi problemi. Più volte abbiamo inviato richieste di intervento al Comune, ricevendo solo promesse ma mai risposte concrete. Come per la derattizzazione e la disinfestazione, più volte sollecitate ma mai effettuate».
Condizioni di vita impossibili per i residenti, che stanchi e preoccupati per la loro salute invocano nuovamente l'intervento delle istituzioni. «Da quando viviamo in questi appartamenti non si è mai visto un intervento di manutenzione straordinaria», aggiungono. «La situazione è grave», conferma Bruno Uccheddu, presidente della commissione Alloggi e patrimonio della Municipalità. «Bisogna intervenire al più presto. Le risorse disponibili sono scarse ma i soldi dobbiamo trovarli perché queste persone meritano di vivere in un ambiente sano». (ma.mad.)