Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tensione al Ctm i dipendenti verso lo sciopero

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 febbraio 2012

MOBILITÀ

 

Ctm: lavoratori in stato di agitazione, pronti allo sciopero. Al centro della vertenza, che riguarda circa 750 buste paga distribuite fra autisti, operai e amministrativi e indetta da quasi tutte le sigle sindacali (Cgil eslcusa), le questioni legate al servizio del personale. In particolare, gli autisti chiedono il riconoscimento effettivo dei tempi di pausa dopo le varie corse, infatti le soste ai capolinea che spettano ai lavoratori vengono assorbite a causa dei tempi di percorrenza che si allungano per effetto del traffico e delle strade. Un aspetto che è già stato sottoposto all’attenzione del Comune. «I contratti aziendali, sotto alcuni punti di vista non vengono rispettati, con l’azienda comunichiamo solo per via legale o attraverso comunicazioni scritte. Ci ha anche chiesto di diminuire i nostri giorni di ferie, trasgredendo un accordo che loro stessi avevano voluto - spiega Ignazio Lai, della Cisl trasporti - ora si dovrebbe prendere la trattativa in mano, ma alla fine ci toccherà accettare la loro proposta dato che arriverà a ridosso dell’estate, quando non ci sarà più il tempo per contrattare di nuovo tutto. L’azienda approfitta di questi tagli per non sostituire un collega che viene a mancare: per questo siamo sotto organico di circa quaranta unità». Ma le rivendicazioni sindacali riguardano anche il cambio della gestione dell’orario nelle officine per la manutenzione dei mezzi: «Con i nuovi pullman i meccanici sono obbligati a spezzare le loro ore di lavoro», spiega Lai. I sindacati, in una nota congiunta, parlano anche della rimodulazione dell’orario di lavoro tra gli amministrativi: «Si pretende che tutti facciano il rientro di pomeriggio, senza una retribuzione maggiore, mentre basterebbe fare i turni». E non mancano le critiche: «L'azienda pensa solo all'apparenza - ha spiegato Luigi Melis dell’Usb trasporti - non ci hanno rinnovato il premio di risultato, il direttore ha dichiarato che vuole dividere l'azienda in servizi, molti lavoratori potrebbero perdere il posto di lavoro, la teoria che usano è quella di arrivare a pareggio di bilancio per confermare i loro posti, con stipendi di centinaia di migliaia di euro».

Monica Magro