Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ente lirico in allarme, vertice alla Regione

Fonte: La Nuova Sardegna
2 febbraio 2012

Il governo dell’isola ha proposto di dimezzare il contributo




CAGLIARI. Le assicurazioni ancora non ci sono. Loro, i lavoratori del teatro lirico, hanno chiesto e avuto ieri un incontro coi presidenti delle commissioni regionali al Bilancio (Pietrino Fois) e alla Cultura (Carlo Sanyust). Sul tavolo i nove milioni che il governo dell’isola dovrebbe dare alla Fondazione dell’ente. Nei giorni scorsi era insistente la voce che questa cifra sarebbe stata dimezzata. E in effetti alla Regione hanno precisato che tutti gli assesorati hanno subito un taglio del 25 per cento dei fondi disponibili. «Sì, ma per noi la riduzione prospettata è del 50 per cento - sottolinea Annalisa Pittiu, dipendenti dell’ente e rappresentante Cisl - ma se così fosse per noi sarebbe un disastro». Secondo i sindacati del teatro la legge regionale numero 38 del 2003 («che noi sosteniamo non sia stata mai abrogata») prevede che il finanziamento regionale non debba essere inferiore a quello statale che - l’ultimo - è stato di nove milioni. «Ma va anche ricordato - spiega Pittiu - che la cifra che riceveremo dalla Regione sarà in ogni caso decurtata per via delle ingiunzioni già presentate da parte di diversi fornitori e dei cast».
In discussione in questi giorni c’è anche un nuovo prestito bancario di 15 milioni, che dovrebbe essere erogato dal Banco di Sardegna. Solo che l’istituto di credito chiede che la Regione garantisca il pagamento delle rate, intervenendo in caso di difficoltà. Su questo punto è impegnato il sindaco Massimo Zedda (in quanto presidente della Fondazione) che ne sta discutendo col governatore della Sardegna Ugo Cappellacci. «Ma anche in questo caso - continua Pittiu - vi sono trattative e ancora nessuna decisione certa. Intanto noi abbiamo sospeso le azioni di protesta su richiesta del primo cittadino in attesa dell’esito degli incontri con la Regione». La situazione, però, resta critica per i debiti con i fornitori e il cast, e con la banca, soprattutto per gli interessi passivi.

(r.p.)