Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, sì alla notturna

Fonte: L'Unione Sarda
31 gennaio 2012

Via libera della Commissione di vigilanza alla partita con la Roma

Ma resteranno chiusi Distinti e Curva Sud

Ora anche l'illuminazione all'esterno dello stadio è stata rimessa a posto: ieri mattina la Commissione provinciale di vigilanza ha dato il via libera alla sfida notturna di domani tra il Cagliari e la Roma. Un'approvazione per niente scontata viste le difficoltà che hanno incontrato gli operai del Comune in queste settimane: prima il cantiere gestito dall'assessorato ai Lavori pubblici del Municipio ha riguardato il “picchettamento” del cemento armato degli spalti, mentre negli ultimi giorni i tecnici hanno cercato di ripristinare l'illuminazione dei parcheggi e delle aree attorno allo stadio, messa fuori uso dopo il furto di centinaia di metri di cavi elettrici. La notizia del sì della commissione è arrivata a fine mattinata ed è stata poi confermata dal Cagliari Calcio, che ha dato l'annuncio sul proprio sito internet.
I SETTORI Rimarranno però chiusi i settori Curva sud e Distinti, come nella sfida con la Fiorentina. «Gli abbonati in questi due settori verranno posizionati come nell'incontro casalingo precedente rispettivamente nei settori Tribuna laterale nord e Tribuna laterale sud. Stesso trattamento verrà riservato a quanti avevano acquistato i biglietti d'accesso nei giorni antecedenti al blocco delle vendite: a questo proposito si ricorda che non sarà possibile assegnare postazioni numerate», è scritto sul portale web della società. La capienza sarà di 14.250 spettatori.
Il 12 gennaio la commissione di vigilanza presieduta dal prefetto Giovanni Balsamo aveva dichiarato l'inagibilità dello stadio. Lungo le vie d'accesso era stata registrata la caduta di pezzi di calcestruzzo dai gradoni e dai pilastri che sostengono la struttura. Era così iniziata la corsa contro il tempo del Comune per rendere sicure le «vie di esodo».
Ieri si è conclusa la seconda tappa, quella dell'illuminazione all'esterno dello stadio. Questioni di sicurezza: la luce, dopo il furto dei cavi elettrici, era insufficiente per garantire la buona riuscita delle registrazioni dell'impianto a circuito chiuso. Le telecamere sarebbero state inutili per eventuali indagini legate al pre o al post partita.
IL PIANO Ma i lavori nello stadio continueranno anche nelle prossime settimane. Perché adesso, dopo aver salvato la sfida in notturna con la Roma, l'obiettivo è quello di riaprire i settori dichiarati inagibili dalla Commissione di vigilanza. Per farlo, verranno posizionate delle reti sui gradoni e su tutte le strutture di cemento considerate a rischio: le coperture impediranno che i pezzi di calcestruzzo cadano a terra, diventando così un pericolo per i tifosi. Altrimenti nei prossimi mesi si dovrebbe ripetere il “picchettamento” delle parti pericolanti della struttura, e la telenovela dell'inagibilità dello stadio si ripeterebbe, probabilmente all'infinito.
Michele Ruffi

 

LE ALTRE CITTÀ. L'idea è del Comune, del cantiere si occuperà De Laurentiis
Napoli, si pensa a un nuovo impianto

Dimensioni a parte, la storia dello stadio San Paolo di Napoli è molto simile al quella del Sant'Elia: anche in questo caso la costruzione è datata (il cantiere venne terminato nel 1959) e cade a pezzi, la capienza è stata ridotta progressivamente negli anni per questioni legate all'agibilità, e in entrambi i casi la pista d'atletica divide le tribune dal campo di gioco. Ecco perché anche il Napoli di De Laurentiis chiede da tempo uno stadio nuovo ed è su questo che l'amministrazione comunale guidata da Luigi De Magistris sta lavorando da mesi.
GLI STUDI DI FATTIBILITÀ Al momento gli assessorati stanno portando a termine gli studi di fattibilità per un secondo impianto, alternativo al San Paolo, che potrebbe essere realizzato nella zona di Ponticelli, nella zona est della città. I progetti del Comune sono due, e corrono paralleli: il primo riguarda una ristrutturazione del San Paolo che consenta alla struttura di essere utilizzata per le partite di calcio almeno per i prossimi due-tre anni. Il secondo è legato invece al nuovo stadio, che verrebbe ideato dal Municipio, ma sarebbe poi realizzato dai privati (in pole position c'è ovviamente la società sportiva Calcio Napoli) con il sistema del project financing. Lo stesso che è stato ipotizzato per la ristrutturazione del Sant'Elia.
L'IMPIANTO A PONTICELLI Una volta costruito il secondo stadio, il San Paolo diventerebbe un impianto per tutte le altre attività. Il sindaco De Magistris riceverà a giorni i progetti, che poi sottoporrà al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Ma è sicuro che i tecnici comunali disegneranno uno stadio senza pista d'atletica, con aree dedicate agli altri sport e alle attività commerciali, sul modello degli stadi inglesi e tedeschi. La promessa del primo cittadino partenopeo parla di un impianto da inaugurare «prima della fine del mandato, cioè tra quattro anni». Il San Paolo, nel quartiere di Fuorigrotta «potrebbe diventare lo stadio non solo del calcio, ma del rugby e dell'atletica» e potrebbe ospitare ben «18 palestre». Un grande «centro sportivo aperto a tutti».
Le condizioni del San Paolo però non sono critiche quanto quelle del Sant'Elia: lo stadio napoletano può ospitare partite di Champions League e ha subito di recente una ristrutturazione. Nell'estate 2010 la società sportiva e il Comune hanno concordato (a 23 anni dall'ultimo intervento) ad un'ampia opera di restyling che ha visto il rifacimento del manto erboso e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio. Nella tribuna autorità sono stati installati degli schermi tv che consentono la visione dei replay delle azioni migliori della partita. ( m.r. )