Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Senza mazzette per lo stadio non mi aiutano»

Fonte: Sardegna Quotidiano
31 gennaio 2012

Cellino- show

 

LO SFOGO Dopo Milan-Cagliari il presidente rossoblù ha parlato delle difficoltà per il nuovo impianto a Santa Caterina: «Senza prestiti, o altri favori nessuno si muove per aiutarci a costruirlo»

Ieri è arrivato il previsto via libera alla notturna di domani: Cagliari-Roma si giocherà alle 20.45. Ma se oggi è già vigilia di campionato, scottano ancora le parole di Massimo Cellino pronunciate domenica a San Siro. Dopo aver contestato la pessima prestazione della squadra col Milan il presidente rossoblù si è sfogato davanti alle telecamere e, tra accuse e detti sardi, è tornato a parlare del sogno-incubo del nuovo stadio. «Sono dieci anni che combatto per fare il nuovo stadio, ma non me lo fanno fare. Pare che senza prestiti, mazzette o altri favori nessuno si muove per aiutarci a costruire uno stadio degno della serie A», ha detto Cellino ai giornalisti di Sky. Secondo il patron del Cagliari alla base delle difficoltà di realizzare un nuovo impianto c’è invidia, oltre la necessità di elargire mazzette e favori. Non ha specificato altro, senza spiegare se ci siano stati reali episodi di richiesta di mazzette sui due fronti aperti: quello del Sant’Elia e quello di Elmas (su questo caso è stata aperta anche un’inchiesta della magistratura e Cellino è indagato per concorso in abuso d’ufficio e tentata estorsione). Ma prima ancora che arrivasse l’ipo - tesi Elmas, è sul Sant’Elia che Cellino ha sempre trovato ostacoli, tra debiti e rapporti tesi col Comune e concorrenti che mai avrebbero lo avrebbero lasciato agire indisturbato in quella che sarebbe diventata una miniera d’oro dal punto di vista edilizio-imprenditoriale. Cellino ha sfoderato la storiella che gli raccontava suo padre sul poco spirito di collaborazione dei sardi. Una storia nota, con diverse varianti, che sostanzialmente racconta di un sardo che si imbatte nel genio della lampada pronto a esaudire un suo desiderio, che però lo avvisa che per il vicino di casa (o il peggior nemico, secondo altre versioni) quel desiderio verrà raddoppiato. La storia si conclude col sardo che decide di farsi cavare un occhio, pur di danneggiare l’altro il più possibile. Continuando sul filo delle leggende e dei luoghi comuni della Sardegna Cellino ha fatto presente che le condizioni pietose del Sant ’Elia sono in contrasto con la tradizionale ospitalità dei sardi. «Sarebbe un sogno avere uno stadio dove poter ospitare e non mortificante come quello che abbiamo. Non riusciamo a farlo, sono dieci anni che combatto. Giochiamo in mezzo ad una strada in Sardegna: abbiamo più piacere di giocare fuori casa che in casa, il fattore casalingo per il Cagliari non c’è. Ma resto in Sardegna e combatterò fino all'ultimo giorno per vincere la mia battaglia e regalare a Cagliari un grande stadio». Cellino non si arrende, dopo esser stato più volte a un passo dal cedere il Cagliari adesso non ha nessuna intenzione di passare la mano senza prima aver coronato il sogno di costruire uno stadio per il Cagliari. Ma se la strada per Elmas è stata bruscamente interrotta l’otto - bre scorso dall’Enac, le due alternative rimaste in piedi sono la ristrutturazione del Sant’Elia (che, prima o poi, arriverà con o senza il Cagliari) e l’in - dividuazione di una nuova area dove costruire da zero la struttura. O, meglio, montare lo stadio a pezzi originariamente comprato per Santa Caterina. Se sul futuro ci sono tanti dubbi e incertezze, domani è sicuro che il cagliari giocherà in metà stadio come contro la Fiorentina. Con la triste cornice delle tribune deserte.

M.Z.