Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, il rodaggio dell'isola pedonale

Fonte: L'Unione Sarda
21 aprile 2008

Al mattino il divieto d'accesso è stato rispettato. Nel pomeriggio, andati via i vigili, qualche automobilista non ha resistito alla tentazione del tradizionale passaggio davanti alla Prima fermata.Per molti è stato il battesimo della neonata isola pedonale, fresca di istituzione, ricavata tra Marina piccola e il Lido. Senza le auto parcheggiate di fronte ai baretti, via libera a famiglie con carrozzine al seguito e ai salutisti in tuta e scarpe da tennis. Una immagine che secondo la giunta Floris sarà quella del Poetto futuro, anche se per il viale attrezzato con palme e panchine ci vorrà ancora qualche anno.Nonostante i divieti, non tutti hanno rinunciato alla vasca in auto di fronte alla prima fermata: se di mattina il varco è stato piantonato da una pattuglia di vigili, di sera molti hanno infranto la Ztl. Forza dell'abitudine. Ma di fronte ad una giornata del genere - sole pieno, cielo limpido e 22 gradi che esigevano un abbigliamento estivo - tutto è concesso. Non è un caso se i chioschi del Lungomare hanno fatto il pieno. Un gettito continuo di poettanti : dalla passeggiata veloce al pranzo, caffè pomeridiano e festeggiamenti post-partita. Risultato: parcheggi di Marina piccola in tilt, mentre i posti auto del Lungosaline sono rimasti praticamente vuoti. Per il resto è stato un anticipo d'estate, nonostante il libeccio - fastidioso - che ha soffiato tutto il giorno sulla spiaggia. Croce per i bagnanti in cerca della prima abbronzatura, delizia per gli amanti del kite-surf che hanno preferito come al solito lo specchio d'acqua di fronte all'ospedale Marino.I GESTORI DEI CHIOSCHI E allora non ci si deve stupire se Sergio Mascia, presidente del consorzio Poetto service, descrive in termini positivi la domenica vista dall'altra parte del bancone. «È andata benissimo», commenta senza mezzi termini. Anche se l'isola pedonale ha bisogno di un rodaggio maggiore: «Servirebbe più vigilanza: se ci deve essere la Ztl, allora è necessario un controllo costante, per educare la gente. Non sarebbe sbagliato chiedere un aiuto ai nonni vigile. E magari mettere delle transenne all'ingresso, lasciando un varco per mezzi di soccorso e i residenti». Anche se, rispetto alle scorse settimane, gli automobilisti hanno cominciato a digerire la nuova zona a traffico limitato. «Ci sono stati dei progressi, ma dobbiamo tutelare meglio le persone che vengono a passeggiare. Le macchine evitano di parcheggiare, certo, ma continuano a passare. Poi mancano ancora panchine e il verde pubblico. E i contenuti: abbiamo avuto un assaggio con Vivicittà, sarebbe bello continuare in quella direzione».MICHELE RUFFI 21/04/2008