Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I tagli per i consiglieri «Non siamo noi i costi di troppo»

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 gennaio 2012

numeri

35mila Le spese del Consiglio comunale nel 2009 per beni di consumo come cancelleria e quotidiani.

34mila Le spese invece per convegni e comunicazione. Adesso sarà messo a disposizione uno spazio comunale per evitare di spendere per i convegni.

9mila Le spese per affrancare la corrispondenza, sempre nel 2009, metà dello stanziamento allora previs

Comune

 

L’ESAME La commissione Affari generali studia la delibera per la razionalizzazione delle spese. Petrucci: «Tagliare le spese dellapolitica, non della democrazia». Piras: «Servono regole

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

I tagli erano previsti, ma non sono mai indolori. Il Consiglio comunale deve ridurre le spese in modo drastico e, per farlo, è necessaria una riorganizzazione. Che ieri ha trovato i primi ostacoli durante l’esame da parte della commissione Affari generali. «È indubbiamente necessario tagliare i costi della politica, ma non quelli della democrazia - commenta il presidente della commissione Filippo Petrucci - il Consiglio comunale è un ente che costa poco, i tagli ci sono ma colpiscono cose minime: con lo stipendio mensile di un consigliere regionale si pagano un anno di costi di un consigliere comunale». La commissione Affari generali è la prima che si mette a lavorare sulla delibera. «Va bene ridurre le spese, è una conseguenza dei tagli, ora si tratta di capire come e dove tagliare - continua Petrucci - è giusto passare agli abbonamenti on line per quotidiani, periodici e riviste giuridiche ma è anche meglio che sia la conferenza dei capigruppo a scegliere in modo da rappresentare le esigenze di tutti i consiglieri». Un’altra novità che si vuole introdurre è la gestione centrale delle spese, senza dare i soldi ai gruppi per acquistare tutti la stessa strumentazione. È l’ufficio di presidenza che ha presentato la delibera per la «razionalizzazione delle spese» che è passata al vaglio del Consiglio. In pratica vanno riviste tutte le uscite a favore di gruppi e singoli consiglieri. In base alla legge dovranno essere ridotte dell’80 per cento le spese per le relazioni pubbliche, convegni, mostre e di rappresentanza e del 50 per cento le spese per le missioni. I tagli vanno calcolati in base ai costi del 2009, in cui sono stati spesi 35.073 euro per i beni di consumo, 34.917 per convegni e comunicazione e 9mila per i francobolli. Ora si punta sulle mail per risparmiare carta e snellire le comunicazioni, con documenti trasmessi via Internet, nel recente passato, invece, le spese erano più libere perché le economie del Comune erano meno oppresse da Finanziarie e patti di stabilità. «Per un intervento di questo tipo dev’essere fatto un lavoro asettico, che non sia influenzato da chi è in maggioranza e chi all’opposizione - commenta Anselmo Piras, membro della commissione Affari generali - questa delibera, così com’è, è scritta male perché lascia troppa discrezionalità a chi deve decidere: se fissiamo delle regole, queste devono essere certe e non interpretabili. Faccio un esempio, saranno concesse sale per convegni e incontri con tutta la dotazione tecnica a precisione, ma bisogna anche indicare che ci deve essere anche il personale. Altrimenti si potrebbero creare problemi. Tutto deve essere normato». D’accordo con lui il collega di commissione Pierluigi Mannino. «Le regole devono essere certe, senza lasciare spazio alla discrezionalità - spiega - questa delibera è da riscrivere, ma siamo tutti d’accordo che sia necessario adottare questi provvedimenti ». Gli indirizzi presentati dalla presidenza del Consiglio saranno ora rivisitati dalle commissioni consiliari. Tagli sì, ma malvolentieri.