Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Abbandonati da tutti»

Fonte: L'Unione Sarda
24 gennaio 2012

DIETRO L'ANGOLO.

Parla Silvano Ortu, storico residente del rione Sant'Elia
 

Strade in condizioni pietose, le case cadono a pezzi
«A Sant'Elia i problemi sono tanti, troppi. Per elencarli tutti ci vorrebbe un'intera giornata. Le istituzioni ci hanno letteralmente abbandonato, ci sentiamo cittadini di Serie B».
A parlare è Silvano Ortu, 67 anni, dall'agosto scorso presidente del Circolo culturale-ricreativo del borgo nuovo, con sede in via Schiavazzi 24. «Le nostre strade sono in condizioni pietose, sporche, buie e prive delle caditoie, con il risultato che quando piove si allagano completamente». Disagi pesantissimi che i residenti sono costretti a sopportare da lungo tempo. «Risiedo in piazza Falchi dal lontano 1978», riferisce Ortu, «nei palazzoni abitano più di 250 famiglie. Le case cadono ormai a pezzi. Gli impianti sono tutti fuori norma, non funzionano nemmeno gli ascensori al punto che tanti anziani non possono uscire di casa perché non ce la fanno a fare le scale».
Degrado pauroso all'esterno ma anche all'interno delle abitazioni. «Ci sono spifferi tremendi, il vento ci entra praticamente in casa, e c'è anche molta umidità. Dovrebbero demolirli tutti questi palazzi e poi ricostruirli ex novo. È inutile buttare soldi pubblici nelle ristrutturazioni, sono convinto che realizzando case nuove si risparmierebbe». Da giorni i marciapiedi e le piazzette sono disseminati di rifiuti. «Il Comune non ha soldi per assumere operatori ecologici», sostiene Ortu, «qui a pulire non viene nessuno. Siamo stati dimenticati. Bisognerebbe assumere nuovo personale perché così non si può andare avanti, magari pescando tra i giovani del nostro quartiere che sono tutti disoccupati. Non si possono lasciare le strade sporche per giorni e giorni. Ve lo dice uno che ha lavorato per 25 anni nella nettezza urbana in qualità di caposquadra».
Ci sono rifiuti perfino nell'area-giochi di via Schiavazzi. «È vergognoso, come è assurdo che ci sia buio pesto in tutto il quartiere. La settimana scorsa mi sono recato in farmacia e non riuscivo a vedere dove mettevo i piedi». Anche le aree verdi sono abbandonate a se stesse. «Nessuno pota gli alberi, con evidenti rischi per l'incolumità delle persone, stesso discorso per i giardini e le aiuole che non vengono ugualmente curati». A Sant'Elia il vento fa paura. La maestralata del 6 gennaio ha abbattuto due pini. «Dalle facciate dei palazzi si staccavano pezzi di lamiera. Uno è atterrato sul parabrezza della mia macchina mandandolo in frantumi».
Il centro culturale-ricreativo di Sant'Elia accoglie ogni giorno un centinaio di persone. I residenti sono la maggioranza, ma ci sono iscritti provenienti da altri quartieri.

(p.l.)