Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Biglietto unico per il Ghetto e l’archeologico

Fonte: La Nuova Sardegna
20 gennaio 2012



L’esperimento in occasione della mostra di reperti trovati in mare




CAGLIARI. Il biglietto a pagamento per il museo archeologico nazionale è tornato (così come per la pinacoteca), ma a questo si aggiungono alcune novità: la prima è che il costo è stato abbassato da quattro a tre euro per la richiesta delle soprintendenze sarde presentata al ministero e da questo accolta, la seconda è che presto comincerà una piccola sperimentazione per mettere a punto la tariffazione unica di ingresso ai musei e ai monumenti a qualunque istituzione pubblica o privata appartengano. Ma c’è ancora qualcos’altro. Soprintendenza ai beni archeologici e comune di Cagliari ormai in marcia assieme per arrivare al biglietto unico in tutti i luoghi culturali della città hanno promosso due studi separati, ognuno tarato sugli speciali interessi di ciascuna entità, ma destinati a confluire in una sola attività: la gestione integrata dei beni artistico culturali cagliaritani.
Biglietto unico sperimentale. Annuncia il soprintendente ai beni archeologici Marco Minoja che a metà febbraio, con l’inaugurazione al Ghetto degli Ebrei della mostra di archeologia subacquea dove si esporranno anche pezzi mai presentati al vasto pubblico (come la testa di terracotta recuperata a Santa Giusta), si condurranno tre mesi di sperimentazione sul biglietto. Una soluzione facile: chi visita la mostra al Ghetto, con lo stesso ticket potrà entrare al museo archeologico. L’esperimento è interessante anche perché sarà il test più efficace per capire se, facilitando l’accesso alla grande esposizione del museo nazionale, in quel periodo aumenterà il numero dei visitatori. Sarebbe uno dei segnali della necessità di dare seguito a ciò che si ripete spesso e cioè che la proposta culturale va organizzata, facilitata, messa nelle mani del possibile visitatore. E’ la formula adottata in città straniere con patrimoni culturali mai superiori al nostro eppure molto più frequentati.
Progetto gestione integrata. L’idea sulla quale soprintendenza e Comune si sono trovati è questa: il patrimonio artistico-culturale è unico e la gestione degli accessi a edifici e mostre non può essere frammentata negli orari, nei costi, nella disponibilità del personale. Cagliari è una città con un suo patrimonio, la proprietà materiale dei singoli beni non può essere un’ascia che spezza legami storici, continuità artistiche, appartenenze culturali. Ecco perciò che sia la soprintendenza sia il Comune hanno commissionato due distinti studi che confluiranno nello sforzo unitario di gestire assieme le «modalità di gestione della fruizione dei beni storico-artistico culturali». La soprintendenza ha già affidato lo studio attraverso un bando.

 

IL PROGETTO

La casa dei Giganti di Monte Prama




CAGLIARI. Si marcia verso l’allestimento della casa cagliaritana di quella parte dei Giganti di Monte Prama che verranno portati nel capoluogo. Come è noto il museo archeologico di piazza Indipendenza diventato magazzino dopo l’apertura dei locali della cittadella dei musei deve diventare una biblioteca specializzata e la sede dell’esposizione permanente di alcune delle statue di pietra trovate a Monte Prama vicino a Oristano. In un accordo che il soprintendente Minoja (nella foto) ha firmato con la Regione si è deciso di avviare una gestione integrata del prezioso ritrovamento restaurato a Li Punti. Una carta culturale che la Sardegna ha deciso di giocare assieme.