Rassegna Stampa

Sardegna 24

Taxi in rivolta

Fonte: Sardegna 24
19 gennaio 2012

 

La protesta dei tassisti cagliaritani davanti allo stadio Sant’Elia: no alle liberalizzazioni volute dal governo Monti Contestato soprattutto il principio dell’abolizione della territorialità: «Qui si lavora solo d’estate con i turisti»

CAGLIARI. Si sono ritrovati ieri nel parcheggio dello stadio Sant’Elia per una assemblea spontanea che li ha uniti simbolicamente ai colleghi di decine di città italiane. Anche i tassisti di Cagliari e Quartu hanno voluto ribadire il lorono alle liberalizzazioni volute dal governo Monti. Questa volta il timore che il decreto passi è altissimo, nonostante le controproposte elaborate recentemente dalla categoria. Allo stadio c’era anche Giovanni Frongia. Lui il tassista lo fa da 18 anni «a costo di grandi sacrifici», sottolinea. Ancheperché Cagliari e le altre città sarde non sono Roma: «qui si lavora da giugno ad agosto, quando arrivano i turisti, per il resto dell’anno è dura. Guadagniamo da 1300 a 1600 euro al mese e ce la dobbiamo anche vedere con la concorrenza sleale degli abusivi ». Insomma, evidenzia Frongia, niente a che vedere con farmacisti e notai. E così i quattrocento tassisti sardi respingono con forza i tre principali punti della riforma Monti: abolizione della territorialità, possibilità di accumulo delle licenze e di ottenereunalicenza bis per compensare la perdita di valore della prima. «Oggi un tassista che lavora a Cagliari può accompagnare il cliente ovunque manon può decidere di esercitare la professione in un’altra città – chiarisce Frongia, spiegando cosa cambierebbe in Sardegna con la riforma– con l’abolizione della territorialità, durante la stagione estiva potrebbero arrivare tassisti da tutta Italia, con conseguenze negative sulle nostre possibilità di guadagno».

L’opportunità di accumulodelle licenze favorirebbe invece quei gruppi societari e industriali più forti in grado di investire molto denaro: «più che una liberalizzazione è una vera e propria deregulation che favorirebbe la nascita di monopoli così come accade in grandi metropoli come New York. In questo modo inoltre si toglie ai Comuni la possibilità di decidere su licenze e tariffe». Il timore di Frongia è che si creino delle cooperative di 30 – 40 lavoratori con costi del lavoro molto più bassi.«Unaconcorrenza difficilmentesostenibile dai singoli sulle cui spalle gravano i costi dell’acquisto dell’auto, della benzina, dell’assicurazione (più alta rispetto a quella dei cittadini comuni) e l’impossibilità di scaricare l’iva». No secco anche all’ipotesi della doppia licenza che sulla carta dovrebbe compensare il contraccolpo della liberalizzazionemadi fatto raddoppierebbe il numero delle auto precarizzando di fatto il lavoro: «a Cagliari ci sono 105 auto bianche e le difficoltà sono tantissime, se diventassero 210 i problemi aumenterebbero », sintetizza il tassista.A proposito di licenze Frongia ricorda che attualmente il loro valore si aggira intorno ai 100 – 120 mila euro: «molti colleghi, soprattutto i più giovani, hanno dovuto accendere mutui per acquistarle e ora rischiano di non poterle pagare. Ricordo anche che noinonabbiamola tredicesima e le ferie pagate e la vendita della licenza dopo anni di lavoro costituisce una sorta di liquidazione ». Cosa fare allora per rendere più accessibili i prezzi delle corse in taxi considerati troppo alti? «In una città come Cagliari i costi si potrebbero ridurre grazie a una riorganizzazione del traffico e all’introduzione di un numero maggiore di corsie preferenziali. La loro assenza ci costringe a guidare in mezzo al traffico e, per una corsa di media percorrenza, si può passare facilmente dai sette euro agli undici euro. Su questi punti siamo disposti aunconfronto con l’amministrazione comunale». Carla Etzo

I NUMERI. 400 IN TUTTO IN SARDEGNA UNA LICENZA COSTA 120 MILA EURO

Sono circa 400 i tassisti sardi concentrati in soprattutto tra Cagliari, Quartu, Sassari, Oristano, Olbia e Arzachena. A Cagliari città le licenze sono 105. Ogni licenza può costare dai 100 ai 120 mila euro e uno dei più grandi timori è che essa possa perdere valore. Nei giorni scorsi, per la prima volta, una delegazione di tassisti provenienti da tutta l’isolaha incontrato il vicepresidente della Giunta regionale Giorgio La Spisa per esporre le principali preoccupazioni sulla riforma Monti.