Rassegna Stampa

Sardegna 24

Beha, il reduce del villaggio

Fonte: Sardegna 24
19 gennaio 2012

 

I problemi della Sardegna vanno al di là di una battuta di Paolo Villaggio». È una cosa talmente lapalissiana che però, a quanto pare, merita di essere ribadita, specie dopo l'ondata di indignazione che si è levata quando il comico genovese ha associato la bassa natalità nell'Isola alla propensione dei sardi, ipse dixit, ad avere rapporti sessuali con le pecore. Il giornalista Oliviero Beha aveva provato a fare finta di niente, giudicandola una forma di incontinenza verbale che non meritava di essere rimarcata, fino a quando non è dovuto intervenire pubblicamente porgendo le sue scuse a quanti si fossero sentiti offesi per quella che ha giudicato, durante la diretta in tv, “un'uscita infelice”. In seguito Beha è tornato sull'argomento con un post nel suo blog: “parlo di problemi seri raramente trattati e non lo notano, metto a fuoco il disagio femminile e magari non se ne curano. Mentre il casino è solo per le pecore di Villaggio?”.

Ora il giornalista ha deciso di tornare sul tema della Sardegna con un'intera puntata del suo programma, “Brontolo”, in onda lunedì 23, alle 9, su Rai Tre. Non di pecorelle si parlerà, ma di temi molto più drammatici che non possono essere liquidati da una battuta. In scena la crisi: economica, industriale, occupazionale, sociale. In studio anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il senatore Pd Luigi Zanda, Michele Azzu del blog “L’isola dei cassintegrati” e il giornalista Giorgio Meletti. «Affronteremo le questioni forti di cui si parla nell’Isola di questi tempi», spiega il giornalista. «Occupazione, natalità, alcuni problemi legati alle caratteristiche della Sardegna, come la pastorizia, i problemi dell'interno e l'industria del turismo. Ma anche La Maddalena e il G8, le servitù militari, i postumi delle miniere. I temi sono talmente tanti che in realtà una trasmissione singola non basta. Stanno venendo al pettine, in Italia, nodi che sono aggrovigliati da tanto tempo. Il paese viveva al di sopra dei suoi mezzi e non ha affrontato i suoi problemi strutturali, con una classe dirigente da paura, che ha nascosto i problemi. Mentre la Sardegna si trovava già in condizioni peggiori rispetto al resto del paese».

Sarebbe facile pensare che si tratti di una sorta di puntata riparatrice, ma se lo è il discorso andrebbe inteso in senso più ampio, nel senso che nel corso dei mesi sono arrivate numerose richieste alla redazione di parlare dell’Isola, perché, dicevano, della Sardegna in Rai si discute molto poco. «Ed è vero», conferma Beha, «se ne parla meno di quanto si dovrebbe. Per certi versi fortunatamente. Ad esempio, si parla spesso della Sicilia per i problemi legati alla magia, mentre in Sardegna non c’è nulla di paragonabile. L’Isola ritorna troppo spesso con temi patinati, legati alle vacanze estive». E questo discorso, secondo il giornalista, si può applicare anche al risalto dato alla boutade infelice di Paolo Villaggio e al clamore che ne è derivato. Perché si può liquidare dicendo che i sardi sono permalosetti e se la prendono ogni volta che qualcuno scherza su di loro, oppure allargare la visuale. «Secondo me quella battuta stupida è stata usata come miccia per accendere un incendio e attirare l’attenzione sulla Sardegna», dice Beha. «Il paradosso di questa società mediatica è che non conta che tu sia Fabrizio Corona o Madre Teresa di Calcutta, non conta il merito, ma che si parli di qualcosa purché se ne parli, e questo basta».

A proposito della puntata, va segnalato che si potrebbe anche arrivare al paradosso di una trasmissione che parla di Sardegna che non può essere vista in Sardegna. Nell’Isola alcuni non riescono a vedere i canali Rai. «Da dicembre scorso uno dei segnali è stato disattivato e per vedere il pacchetto di reti Rai bisogna sintonizzarsi sulla banda VHF. Però non tutti i decoder sono adatti a ricevere questa banda di frequenza», spiega il giornalista. «Ma se decoder e antenne sono tecnicamente adeguati, basta risintonizzare il decoder. Nel caso di difficoltà consiglio di contattare il numero verde di Rai Way, 800111555».