Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu all'Unesco? E scoppia la polemica

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2008

Giuseppe Piras (Coimpresa): «Richiesta vecchia e inutile, i vincoli ci sono già»


Il sito di Tuvixeddu potrebbe diventare patrimonio dell'umanità. Nei giorni scorsi la richiesta è stata presentata direttamente dal presidente della giunta Renato Soru al responsabile dell'Ufficio Unesco presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La possibilità di iscrivere il patrimonio della cultura fenicio-punica del Mediterraneo alla World Heritage List è stata già oggetto di contatti preliminari in passato.
Ora come prima, la richiesta dell'esecutivo regionale si basa su un presupposto: la Sardegna è la regione in cui maggiormente si sono conservate presenze e testimonianze fenicio-puniche (oltre a Tuvixeddu-Tuvumannu, c'è anche Tharros, Nora, Monte Sirai, Sulki) e quindi l'Isola si candida come promotrice, con Malta e la Sicilia, per stipulare i protocolli di intesa ed i dossier finalizzati al riconoscimento.
Il presidente della Giunta ha, inoltre, sollecitato un incontro urgente al ministro Bondi per discutere della tutela dell'intero sito. Le recenti posizioni del Ministro in relazione al Pincio farebbero ipotizzare in un intervento netto e definitivo.
Questi i piani della Giunta regionale resi noti attraverso un lancio d'agenzia. E, come era prevedibile, è scoppiata la polemica. Secondo Giuseppe Piras, coordinatore generale di Nuova iniziative Coimpresa, la richiesta presentata dalla Regione è un inutile ritorno al passato: «Crediamo che questa domanda non intralcerà i lavori: una richiesta analoga è già stata avanzata in passato, quando ci stavamo occupando del piano attuativo di Tuvixeddu». Sull'area ci sono già diversi “paletti”: «C'è un vincolo della Sovrintendenza, un altro paesaggistico: è inutile, ecco perché la domanda è stata lasciata cadere in passato. Ora la ripropongono, ma si vorrebbe far diventare patrimonio dell'umanità un'area dove opera già un accordo di programma e altre limitazioni. E poi, anche se fosse dichiarato patrimonio dell'Unesco, non cambierebbe nulla: non si tratta di un vincolo».
Nel frattempo i lavori nell'area a ridosso della necropoli sono ripresi ormai da giorni. Dopo la decisione del Consiglio di Stato, giovedì l'ultima puntata dell'ennesima battaglia legale: il Tar ha confermato il via libera all'impresa, che può dunque continuare ad andare avanti nei progetti stabiliti con l'accordo di programma.

20/09/2008