Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Comune La lite: indennità d’oro del presidente, consiglio diviso

Fonte: Sardegna Quotidiano
17 gennaio 2012

 

MUNICIPIO Oltre 3600 euro al mese più la pensione, Depau replica all’opposizione con una lettera ufficiale: attacco personale che scredita la politica. Il Pdl polemico. Sel: rivedere il cumulo

Oltre 3600 euro lordi di indennità più la pensione del lavoro di una vita. Il consiglio comunale fa i conti in tasca al suo presidente, Ninni Depau. E se la polemica innescata da una lettera di alcuni consiglieri dell’opposizione, che gli chiedevano un taglio sullo stipendio, sembrava essersi esaurita, a riaccenderla ci pensa lo stesso Depau, che alla contestazione risponde con una missiva ufficiale. Replica che diventa anche un comunicato stampa, il primo del presidente dall’inizio dell’era Zedda in Municipio, a dimostrazione dell’importanza del tema.

LA LETTERA DI DEPAU «Ho apprezzato il fatto che abbiate condiviso l’impulso dato dalla presidenza alla trasparenza, al rigore e al rispetto della legalità», scrive Depau a Giani Chessa (Udc), Maurizio Porcelli, Giuseppe Farris, Stefano Schirru, Anselmo Piras (tutti Pdl) e Aurelio Lai, «sono sicuro che il vostro sostegno non verrà meno neanche quando discuteremo del codice etico per gli amministratori del Comune, del quale gli uffici stanno ultimando la stesura».

Ma, continua la lettera, «non colgo il nesso fra la battaglia per tale obiettivo e l’autoriduzione che mi chiedete di fare sulla mia indennità. Abbiamo il dovere di migliorare la qualità della politica e renderla più trasparente e produttiva. Il problema dei costi non riguarda l’attività istituzionale, bensì spese di rappresentanza, funzionamento dei gruppi e missioni». Depau continua spiegando che a imporre la cifra sono norme nazionali, che chi lo chiama in causa dovrebbe lanciare una battaglia sui tagli a livello nazionale, e aggiunge che «non mi pare ci sia consapevolezza del fatto che gli attacchi personali accentuino il discredito nella politica». Il presidente continua annunciando rigore e trasparenza nella sua gestione dell’assemblea municipale.

LE REAZIONI IN CONSIGLIO «Quello contro il presidente del consiglio è un attacco strumentale e questa non è politica», attacca il capogruppo di Sel, Sergio Mascia, «noi siamo pronti a un dibattito sulla trasparenza e sulle spese, ma di ampio respiro, non su una bega. Anche se», aggiunge, «si potrebbe rivedere il cumulo tra la pensione e l’indennità. E 3600 euro, al giorno d’oggi, non sono pochi». In difesa di Depau parla anche Filippi Petrucci (Meglio di prima non ci basta): «Qualche comportamento del presidente ha dato fastidio a qualcuno», dice, «dovremmo smetterla di fare una guerra di cifre che non serve alla città: il consiglio non dovrebbe essere teatro di inutili dibattiti ». Chi invece è profondamente insoddisfatto della risposta arrivata dalla presidenza è Anselmo Piras, ex assessore e firmatario della lettera che ha fatto scoppiare il caso: «Depau fa riferimento al fatto che quando eravamo noi in giunta nessuno ci ha chiesto gesti simbolici. Beh, io ero in aspettativa e non percepivo stipendio. Lui invece la pensione la prende, e si somma all’indennità», attacca, «la verità è che è ossessionato dalla moralità e dalla trasparenza e a volte sbaglia: non è il presidente di tutti, ma solo di una parte politica». Laconico il commento di Paolo Casu ( Psd ’Az), che ha rinunciato all’i n d e nnità di consigliere: «Al posto di Depau avrei rinunciato a qualcosa». E. F.

IL RETROSCENA PROVVEDIMENTI DI TRASPARENZA E LA GESTIONE “TROPPO RIGIDA” DELL’ASSEMBLEA

Dichiarazioni dei redditi dei consiglieri rese pubbliche, eliminazione dei parcheggi riservati al porto, i presidenti di commissione sollecitati a razionalizzare le sedute: tutti provvedimenti adottati dal presidente Ninni Depau che hanno creato malcontento tra i colleghi di palazzo Bacaredda che, più o meno tutti, rivendicano di percepire nemmeno mille euro in gettoni al mese. Ma oltre alle decisioni sulla trasparenza, che almeno alla luce del sole vengono approvate da tutti, ciò che più viene contestato a Depau (da nessuno apertamente, da tanti nei corridoi) è la modalità di gestione del consiglio comunale. Troppo rigida, questa è l’opinione bipartisan. Una gestione che finora non aveva scatenato la reazione dell’Udc, che non aveva mai votato contro la Giunta, ma che ora potrebbe creare qualche problema alla tenuta dell’aula.