Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tartassati e precari le storie dal Palazzo occupato

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 gennaio 2012

Viale Trento

 

PRESIDI Emilia, 91 anni, ha l’Alzheimer e combatte contro Equitalia. Marco, che per un debito di 500 euro ne deve pagare ottomila. Ecco chi protesta dentro la sede della Regione

 Emilia Farris ha 91 anni e vive nell’hinterland cagliaritano. Si ammala di Alzheimer, perdendo la memoria. Nell’attesa della diagnosi le bollette si accumulano e non vengono pagate. Arrivano anche le cartelle di Equitalia e Emilia, alla sua età, rischia di perdere la casa. A fine mese si deve presentare al tribunale di Cagliari per l’accertamento da parte del giudice sul suo stato di salute. Servono una carrozzella e un mezzo adatto per trasportare i disabili: in caso di disponibilità la mail è piazzaletrento@ gmail.com. La storia di Emilia è una delle tante, una trentina circa, pervenute allo sportello per “La difesa dei diritti fondamentali dei cittadini” apparecchiato dagli “indignados ” di Equitalia accampati al nono piano del palazzo di viale Trento, sede della presidenza della giunta. Sono lì da 6 giorni mentre mercoledì scorso i precari del Comune hanno piazzato le tende al primo piano. E la forma della protesta unisce sia i “tartassati ” di Equitalia che chi, a più di cinquant’anni, attende ancora un posto di lavoro.

UN SERVIZIO ATTIVO Lo sportello per “La difesa dei diritti fondamentali dei cittadini”trasloca: non sarà più al nono piano ma nel piazzale davanti a viale Trento. E appena verrà allestito funzionerà dalle 10 fino alle 20. Il problema è di tipo pratico, come spiega Marco Mameli, uno di quelli che dormono sulle scrivanie da sei giorni: «Ci siamo trovati in questi giorni un drappello di cittadini che volevano salire su nell’ufficio. La cosa non era fattibile per le misure di sicurezza e quindi abbiamo pensato di spostarlo per gestire meglio quello che vorremmo diventasse un servizio». Marco racconta anche la sua storia: lavorava alle poste, pensione in anticipo nel 2008 quando era ancora possibile, e l’idea di aprire una nuova attività. Poi, una cartella dell’Inps per un versamento mancato di 500 euro. Fa ricorso, ma, spiega, «ancora non abbiamo avuto risposta», e il debito è schizzato a 8 mila euro.

I PRECARI DEL COMUNE Nel frattempo è arrivata l’ora di pranzo: gli occupanti di Equitalia risalgono su al nono piano della seconda torre. Fuori, Andrea, Angela, Omero e Rita pensano a comprare dei panini per gli altri, i precari del Comune asserragliati al primo piano. La vicenda di questi uomini e donne, tutti tra i 45 anni e 60 anni senza lavoro, è complicata dalla Corte Costituzionale. Spiega Nino Coìs, della Cgil: «La legge regionale per i cantieri sociali è stata impugnata tre volte dal governo Berlu- sconi. La Corte Costituzionale ha rilevato che per entrare nel pubblico serve un concorso, gli Enti Locali hanno fatto partire le selezioni. Ora c’è un nuovo parere negativo nonostante queste modifiche. E la Regione ha bloccato tutto». Insomma, conclude amaro, il sindacalista: «Non solo l’attuale esecutivo non è in grado di recepire le normative, ma non ha peso politico per intervenire in modo giusto a livello nazionale». Andrea Casavecchio, 45 anni racconta: «Ho lavorato fino a settembre 2011, poi niente. Si dimentica che questa legge serve a dare un salario a 103 persone. Noi siamo tagliati fuori dal mercato del lavoro e siamo troppo giovani per le pensione. Lavorare è un nostro diritto». Rita Puxeddu, 43 anni aggiunge: «Ho accumulato i 36 mesi e quindi ho partecipato alla selezione. Ma è stato inutile perché non ci stabilizzano. Ho marito disoccupato e una figlia di 19 anni. Non so come dobbiamo campare »

. Francesca Ortalli