Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Organizzatori di eventi col buco

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 gennaio 2012

Tribunale

 

LA SENTENZA Il giudice ha decretato il fallimento della società Make and Song, lettera inviata ai creditori. Caldart, anima dell’Srl di Soddu, tra esposti in Procura e artisti non pagati

La sentenza di fallimento è del 24 novembre scorso, ma è in questi giorni che i creditori della Make and Song, società di organizzazione di eventi, si stanno muovendo per cercare di recuperare i loro soldi. Difficile, al momento, quantificare il buco generato dalla Srl di Sandro Soddu e animata da Andrea Caldart: un calcolo attendibile arriverà dopo il 5 marzo, data fissata dal giudice Ignazio Tamponi per l’adunanza dello stato passivo. Il curatore fallimentare Giuseppe Marongiu, nei giorni scorsi, ha inviato una raccomandata a tutti i creditori, nella quale li avverte che per insinuarsi nel fallimento, e sperare di poter incassare qualcosa, devono presentare domanda in tribunale entro il 4 febbraio.

PROGETTI, ESPOSTI E INCHIESTE L’amministratore della società è stato Sandro Soddu, ma chi per la Make and Song ci ha messo sempre la faccia è Andrea Caldart, che a Cagliari ha portato, tra gli altri, Franco Battiato. È stato lui a vedersi bocciato il progetto del Teatro del Mare, nel 2009, al Molo Ichnusa. Un maxi tendone, che sarebbe dovuto diventare il polo d’attrazione culturale del Mediterraneo, che non ha mai visto la luce. La stessa idea l’imprenditore l’ha proposta al Comune quest’anno: un’arena nello sterrato di fronte all’Ottagono. La società era un’altra, People Way, l’esito lo stesso: proposta non presa in considerazione. Caldart ha sempre accusato le amministrazioni, di centrodestra come di centrosinistra, di non dargli udienza per favorire i soliti noti. Che per lui sono quasi sempre i fratelli Palmas, con la loro Sardegna Concerti. Ai Palmas ha dichiarato guerra: tanto che periodicamente si presenta in Procura per sottoscrivere un esposto contro le loro attività. È stato Caldart, negli anni passati, a denunciare le stranezze della gestione dell’Anfiteatro: grazie alle sue parole e alle carte portate all’attenzione del pm, sono stati aperti tutti i procedimenti dei quali da anni si legge sui giornali.

LA LITE SUI FONDI A QUARTU Ma se l’imprenditore si è fatto paladino contro il malaffare nella gestione degli spettacoli cagliaritani, dall’altra parte c’è chi lo rincorre da un anno perché pretende di essere pagato per le iniziative del Natale quartese del 2010. Ci sono progettisti, ragazzi che hanno dato una mano, operai. E musicisti: «Abbiamo suonato per dieci serate, ce ne hanno pagato solo una», racconta Rubens Massidda, chitarrista, «e nella mia situazione ci sono almeno altri dieci artisti. Per mesi abbiamo chiesto a Caldart i nostri soldi, ma in tutti i modi lui ha evitato di pagarci, nonostante promesse continue ». A Quartu la manifestazione era organizzata dalla People Way, la nuova società di Caldart, che alle accuse ha sempre replicato: «Non sono stato pagato nemmeno io dalla Pro Loco. C’è un decreto del giudice, aspetto i soldi». In questa serie di rimandi, a pagare le conseguenze sono tutti quelli che hanno lavorato senza vedere un centesimo. E sono molti. Enrico Fresu