Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alla processione anche Zedda e l'ex sindaco Floris

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2012

IL RITO. L'arcivescovo al primo cittadino: deve amare la città più di sé stesso
Sant'Efisio, folla di fedeli
 

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Una fede incrollabile. Migliaia di persone hanno partecipato ieri, nonostante la pioggia, alla processione del martirio Passio Sancti Ephisy , organizzata dall'Arciconfraternita del Gonfalone di Sant'Efisio per rievocare il momento in cui Efisio fu martirizzato nel corso delle persecuzioni del 303 e poi sepolto nella chiesa a lui dedicata a Nora.
IL PELLEGRINAGGIO La processione è partita dalla chiesetta del Santo guerriero e ha attraversato alcune vie storiche della città: via Azuni, piazza Yenne, corso Vittorio Emanuele, via Sassari, via Roma. Qui si è fermata di fronte al palazzo del Comune, con il sindaco Massimo Zedda che si è unito al pellegrinaggio. La processione è proseguita nel largo Carlo Felice, ancora piazza Yenne e via Azuni, per arrivare ancora nella chiesa dove, subito dopo, è stata celebrata la Messa solenne, officiata dall'arcivescovo Giuseppe Mani. Alla celebrazione hanno presenziato sia Zedda che l'ex primo cittadino, Emilio Floris.
MONITO A ZEDDA «Sant'Efisio - ha detto Mani - ci ricorda come è arrivata la fede in Sardegna. È giunta qui grazie ai martiri, e non ai commercianti o agli esploratori come in altre zone del mondo. Una fede pura, bagnata di sangue, sudore e priva di qualsiasi altro interesse». Poi un messaggio ai cagliaritani: «Si ricordino che non devono inginocchiarsi davanti a nessun uomo, ma solo di fronte a Dio. E bisogna ricordarsi che il cristiano ama il prossimo più di sé stesso, e quindi l'arcivescovo deve amare la sua diocesi più di sé stesso, il parroco deve amare la parrocchia più di sé stesso e il sindaco deve amare la sua città più di sé stesso».
IL SIGILLO Oltre ai confratelli, hanno preso parte alla cerimonia i miliziani a piedi e circa 400 fedeli vestiti con costumi tradizionali in rappresentanza di 24 gruppi folkloristici provinciali. Anche quest'anno è stato concesso il sigillo internazionale del patrocinio della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, concesso lo scorso 20 dicembre per la 356^ edizione della Festa «in considerazione dell'alto valore dell'iniziativa volta alla protezione e alla diffusione delle tradizioni etnomusicali e folkloristiche della Sardegna», così come si legge dalla nota ufficiale della stessa Commissione.
IL COMUNE «La prima uscita annuale del Santo guerriero - ha spiegato Barbara Argiolas, assessore comunale allo Sviluppo Economico e Turismo - rappresenta un'occasione importante di valorizzazione della città in termini identitari, culturali e turistici in un periodo di bassa stagionalità. Il turismo religioso rappresenta oggi un segmento decisivo per la città, preziosa opportunità per stimolare gli attori turistici locali a investire e promuovere coraggiosamente non solo nel momento culmine del Primo Maggio, bensì in tutti i riti della fede durante l'intero arco dell'anno».
Piercarlo Cicero