la lettera


«Cari colleghi dei Comuni della Sardegna, vi invito alla mobilitazione in difesa dell'istituzione comunale e delle nostre prerogative di governo dei territori che amministriamo». Comincia così la lettera-appello che ieri il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, ha inviato ai 377 primi cittadini sardi: «Esistono ragioni profonde e sostanziali per una nostra attiva partecipazione alla campagna referendaria per l'abrogazione della legge 8». Sarebbe un grave errore «se il referendum si trasformasse in una contrapposizione fra schieramenti politici: sono convinto, invece, che i sindaci sardi debbano farsi primi interpreti dello spirito referendario e riempire di valenze simboliche l'appuntamento del 5 ottobre». Sono in gioco «questioni sostanziali del funzionamento dello Stato, in particolare la salvaguardia del principio dell'autonomia di ciascun livello di governo territoriale». Floris promuove la nascita «di un comitato spontaneo dei sindaci e di amministratori locali per sostenere le ragioni a favore della abrogazione della legge. La costituzione del comitato e l'organizzazione di un programma di iniziative saranno discussi domani alle ore 16.30, a Cagliari, nell'aula consiliare del comune di Cagliari».

21/09/2008