Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Idea per il Poetto: un ponte sul lungomare

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2008

La proposta dell'assessore all'Urbanistica inserita nella bozza del Piano d'utilizzo del litorale

Campus si ispira ad Atlantic City: «Proviamo e vediamo come va»
Una passerella in legno parallela all'arenile, dal Lido all'Ottagono, alta 80 centimetri, larga tre metri e mezzo.
Una passerella in legno che si sviluppa, parallela all'arenile, dal Lido all'Ottagono. Un ponte sopraelevato di 80 centimetri rispetto al livello stradale, largo tre metri e mezzo, con “bracci” che portano da una parte ai baretti e agli stabilimenti, dall'altra ai locali e ai B&B che si affacciano sulla spiaggia.
Gianni Campus si ispira (anche) alla Boardwalk di Atlantic City, la Las Vegas della costa orientale degli Stati Uniti, la città-gioco dei newyorkesi, per proporre un lungomare (pedonalizzato) alternativo a quello tra Marina Piccola e il Lido disegnato nel 2002, finanziato con 1,8 milioni di euro e in attesa di via libera da parte delle soprintendenze.
PROPOSTA CONCRETA Quella dell'assessore all'Urbanistica non è un'idea buttata lì durante un dibattito ma una proposta concreta contenuta nella bozza del Piano di utilizzo del litorale (Pul) che la Giunta continua a discutere. «Mi sembra un modo interessante per raggiungere due obiettivi: costruire un sistema dunale, fondamentale per salvare la sabbia, e far passare tutta l'impiantistica», ha spiegato ieri l'architetto in un salotto dell'Oasi, il lounge bar del Poetto dove ieri la federazione provinciale dei Verdi ha organizzato un dibattito sul futuro del Litorale. «L'idea è stata approfondita e in giunta ne discutiamo da un po', ma è non è un dogma, siamo pronti a ragionare anche su altre proposte», rimarca Campus. Che chiarisce: «Potremmo provare a realizzarlo in un piccolo tratto, vedere come va e decidere se proseguire».
TEMPI LUNGHISSIMI Il fatto è che il ragionamento dura da anni, molti anni. E prosegue, tra soste infinite alla Regione e rilievi talvolta originali degli Uffici, nonostante dichiarazioni ottimistiche preannunciassero il via libera entro il 2007. «Entro l'anno il Piano deve essere approvato. Non farlo sarebbe un grave errore», commentò Campus l'8 giugno del 2007.
Non era l'unico ottimista. «Dobbiamo dotarci di questo strumento entro l'anno. La commissione sta lavorando in questa direzione», dichiarò gli stessi giorni Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione Urbanistica del Consiglio comunale.
PRIMA PROPOSTA NEL '99 Il Comune, a dire il vero, ha fatto il suo lavoro approvando, nel '99, il suo strumento di governo del Poetto, quello che determina che cosa si può fare, come, quando in quali spazi. Da allora in via Roma hanno atteso che facessero altrettanto gli altri Comuni. Poi la Giunta Soru cambiò l'approccio e congelò i “Pul” con la pretesa - corretta - di armonizzare tutti i progetti: «Non si possono avere due idee diverse del litorale a Cagliari e a Quartu», spiegò l'ex assessore regionale all'Ambiente Tonino Dessì, attivissimo, finché restò al suo posto, sul fronte del litorale cagliaritano. Poi si entrò nella fase di salvaguardia che precedette il via libera al Piano paesaggistico regionale, infine, con l'approvazione di quest'ultimo, fu stabilito che i Piani dei litorali dovessero adeguarsi al Ppr.
Ne è seguita una fase di confusione normativa, cui sono succedute proposte della Regione, conferenze dei servizi, aggiustamenti. Fino a che, la scorsa primavera, la Regione ha emanato alcune circolari esplicative che dovrebbero spianare la strada all'approvazione del piano.
LE IMPRESE CHIEDONO CERTEZZE Ma sembra di capire che si è ancora lontani da una sintesi efficace delle proposte in campo. E questo non può che irritare ulteriormente gli imprenditori del Poetto. Basta vedere le dichiarazioni degli ultimi due anni per capire con quale trepidazione aspettino regole certe. «Chiediamo certezze: vogliamo il Pul e una regolamentazione più chiara», ha dichiarato più volte Sergio Mascia, leader della Poetto services. «I cagliaritani e i turisti sono soddisfatti. Gli scontenti siamo noi. La mancanza del Pul crea confusione. Abbiamo progetti per migliorare la spiaggia, ma sono bloccati», ha argomentato spesso Gilberto Picasso del D'Aquila.
LE PROPOSTE DELLE IMPRESE «Chiediamo una vera ristorazione, baby parking, una rete di trasporto pubblico funzionale e la possibilità di ballare e ascoltare musica», ha spiegato recentemente Fabio Petruzzo, titolare dello stabilimento Neptune beach e promotore di una petizione consegnata ai Comuni di Cagliari e Quartu e alla Regione e sostenuta da 21 gestori.
Imprenditori che si sono detti pronti a mettere mano al portafogli ed investire tra i 150 e i 200 mila euro a testa per far sparire gli attuali baretti e ricostruirli sullo stile dei vecchi casotti, come stabilito dal Piano di utilizzo del litorale del '99.
IL NUOVO PIANO Il nuovo Piano dovrebbe riprendere molte parti di quello del '99 e dovrebbe introdurre 21 aree da dare in concessione. Inizialmente sembrava si dovesse ricominciare daccapo ed assegnare ai gestori porzioni di arenile diversi da quelli che gestiscono da vent'anni. Problema superato, sembra.
Ma c'è molto altro da chiarire sul futuro della spiaggia urbana più bella d'Italia (sondaggio del Corriere.it). E quando lo si chiarirà si dovranno reperire i finanziamenti, bandire gli appalti, aspettare l'esito dei ricorsi e infine attendere la fine dei lavori. Dieci anni, come minimo.
FABIO MANCA

22/09/2008