Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, si decide il futuro del soprintendente

Fonte: La Nuova Sardegna
9 gennaio 2012

Mercoledì il consiglio di amministrazione, venerdì la seconda giornata di sciopero decisa unitariamente dai sindacati

La giubilazione di Di Benedetto sembra assodata, ma non sarà una operazione breve e semplice



Dopodomani Zedda dovrà calare tutte le sue carte

CAGLIARI. Settimana decisiva per il futuro del Teatro Lirico. Il consiglio di amministrazione di mercoledì, convocato dal sidnaco e suo presidente Massimo Zedda, non sarà una ordinaria occasione per avviare l’attività del nuovo anno.
Semmai sarà l’occasione per capire come si avvierà la transizione verso un futuro ancora incerto. Il futuro politico del soprintendente Di Benedetto è segnato: inviso ai sindacati, bocciato dal sindaco e non amato da una parte del Cda il sopritendente sa che se rimarrà, da oggi alla fine naturale del contratto dovrà fare i conti con una guerriglia quotidiana, che gli impedirà non solo di programmare ma anche di governare l’ordinario. Ma difficilmente Gennaro di Benedetto anticiperà i desiderata del sindaco e annuncerà, già mercoledì, le sue irrevocabili dimissioni dalla carica. La sua strategia, semmai è l’opposta; resistere, prendere tempo e nel caso inchiodare il Teatro a una battaglia legale dagli esiti incerti e dai tempi indefiniti, oltre che dalle ricadute amministrativo-contabili imprevedibili. Zedda così si trova quasi in un angolo: da un lato i sindacati che vorrebbero la “cacciata” immediata di colui visto come l’origine di tutti i guai del Teatro, dall’altra lo stesso Di Benedetto che dalla sua può contare su un bilancio in via di risanamento, rispetto alla pessima situazione patrimoniale e contabile precedente, e sull’oggettivo costo che una sua giubilazione potrebbe avere: un costo politico e contabile che in questo momento nessuno sarebbe disposto a pagare. E così prende piede l’ipotesi di un avvicendamento morbido, con la nomina di un direttore artistico di peso, capace di fare da oggettivo contraltare al soprintendente, impostando l’attività con le attuali risorse, e cercando di valorizzare di più il personale interno. Una nomina che di fatto “commissarierebbe” il soprintendente, in attesa della scadenza naturale del suo contratto. Insieme a questo passo, si avvierebbero le procedure per la scelta del sostituto di Di Benedetto, con un concorso internazionale, che si svilupperebbe in diversi mesi. Un percorso lineare, forse troppo, per un Teatro così accidentato.

(g.cen.)