Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ma lo Stato prepara nuovi vincoli

Fonte: La Nuova Sardegna
19 settembre 2008

VENERDÌ, 19 SETTEMBRE 2008

Pagina 9 - Sardegna

Avviata la dichiarazione di notevole interesse culturale per parte dell’area







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CAGLIARI. C’è però un’altra speranza all’orizzonte della Regione e delle associazioni ambientaliste che vorrebbero proteggere la necropoli punica di Tuvixeddu dal cemento: il sovrintendente regionale ai beni architettonici e paesaggistici Fausto Martino ha avviato il procedimento per la dichiarazione di interesse culturale di una parte dell’area interessata agli interventi di Coimpresa.
Si tratta del giardino e delle pertinenze di villa Muscas, dove il piano del gruppo Cualbu sostenuto dal comune di Cagliari prevede la realizzazione di un ristorante e di uno spazio ricreativo. Il sito era già protetto dal vincolo indiretto ed è piuttosto lontano dalla zona dei ritrovamenti archeologici. Se però il Ministero deciderà, come l’iniziativa di Martino fa prevedere, di imporre un vincolo diretto per notevole interesse culturale per Coimpresa sarebbe una complicazione in più. In un raggio di cento metri dal villino sarebbe vietata qualsiasi trasformazione, di conseguenza il progetto dovrebbe essere in parte rivisto. Per Martino «la villa e il parco sono tra gli ultimi esempi che segnano il prestigio di una classe dirigente ottocentesca cui vanno ascritte le trasformazioni che faranno di Cagliari una città europea».
Intanto nell’accesissimo dibattito che circonda le vicende politico-giudiziarie legate a Tuvixeddu interviene anche l’assessore regionale ai lavori pubblici Carlo Mannoni, che parla del decreto di annullamento dei nullaosta comunali firmato da Martino: «Mi permetto di invitare addetti e non addetti ai lavori a leggere e rileggere quel decreto - scrive Mannoni - vi troveranno un pezzo della storia di Cagliari, anche recente, dove qualche “cattivo” è ora meno cattivo e dove qualche “buono” è ora forse molto, molto meno buono di prima. Ritengo, però, che siano importanti, in questo decreto, non tanto l’annullamento dell’atto autorizzativo comunale le cui gravi patologie sono ben evidenziate, quanto le motivazioni che lo Stato, quello con la esse maiuscola nella veste del suo Soprintendente regionale, ha posto a base dello stesso provvedimento. Motivazioni che coincidono con quelle contenute nell’atto di indirizzo su Tuvixeddu da me indirizzato l’11 gennaio 2007 come assessore regionale ad interim dei beni culturali, ai dirigenti responsabili in materia paesaggistica. Con tale atto mettevo in evidenza come il colle di Tuvixeddu-Tuvumannu venisse definito dal Ppr area di notevole interesse pubblico e perciò “funzionale alla predisposizione di programmi di conservazione e valorizzazione paesaggistica” ed invitavo gli stessi dirigenti, ai sensi del Codice Urbani, a ordinare la sospensione dei lavori “in quanto capaci di pregiudicare il bene paesaggistico per il quale il Ppr della Regione prevede il recupero o la riqualificazione”. (m.l)