Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Una clinica-albergo»

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2012

POETTO. Il leader della Prosperius: puntiamo sulla riabilitazione

Bigazzi e il progetto dell'ex ospedale Marino

La variazione dello strumento urbanistico era l'ultimo paletto burocratico per la trasformazione dell'ex Ospedale Marino. Fra tre mesi, necessari per gli ultimi nulla osta formali (almeno così sostengono alla Regione) la palla passa alla Prosperius (la società che si è aggiudicata la concessione per mezzo secolo) che in due anni, e con 20 milioni di euro, dovrà trasformare il rudere sulla spiaggia del Poetto in un moderno Centro della salute. Una struttura a metà strada tra clinica e albergo.
LA PROSPERIUS Mario Bigazzi, medico con specializzazioni in cardiologia, endocrinologia e varie esperienze in America, 74 anni il mese prossimo, è responsabile della Prosperius. Perché andare in controtendenza e investire in Sardegna quando tutti levano le ancore? «A Firenze ho fondato la Prosperius per continuare la sperimentazione iniziata negli Usa sui dosaggi ormonali. Siamo sempre stati all'avanguardia, impiegando per primi il Tac». Com'è arrivata l'idea della riabilitazione? «Tutto è nato dall'evoluzione delle protesi. Ci siamo impegnati per dare la possibilità ai pazienti di poter camminare senza stampelle. Poi è arrivata la robotica che permette ai grandi invalidi alzarsi dal letto, fare le scale svolgere una vita vivibile. Insomma, una rivoluzione per i paraplegici».
PARADISO TERRESTRE Perché avete partecipato alla gara sull'ex Marino? «Un amico cagliaritano ci ha informato del bando. Abbiamo subito giudicato l'iniziativa geniale: nel resto d'Italia si costruivano strutture che non avrebbero mai funzionato. A Cagliari si recuperava l'esistente». Un'attrazione fatale. «L'edificio carico di storia, la posizione incantevole, il clima senza uguali: condizioni ottimali per il turismo della salute, che in Italia e in Europa manca. Dal Nord Europa gli anziani vanno a svernare a Tenerife. Nel Golfo degli Angeli sarà più comodo, economico e bello venire a passare le stagioni intermedie autunno, inverno e primavera. Le condizioni climatiche e la posizione dell'Isola devono diventare il volano di sviluppo». Diventerà un centro esclusivo, per i soliti ricchi e sportivi? «No, offriremo servizi alla popolazione, visto che la Sardegna ha pochissimi posti per la riabilitazione». Un'occasione di sviluppo? «Per la parte clinica serviranno almeno 110 specialisti tra medici, infermieri, fisioterapisti e amministrativi, senza contare l'indotto e la parte destinata al centro benessere». Saranno sardi? «Sì, avvieremo intese con Università, Regione e Comune».
Andrea Artizzu