Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il nuovo carcere nasce inadeguato»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 dicembre 2011

Uta, un comunicato di protesta dell’associazione Socialismo diritti riforme






UTA. Locali inadeguati, spazi insufficienti per gli operatori e i colloqui con i familiari, servizi e rete viaria carenti. Il nuovo carcere di Cagliari, che sta sorgendo «in una landa desolata» nel comune di Uta, rischia di nascere con una serie di pecche che ne condizioneranno la funzionalità. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo diritti riforme, secondo la quale «difficilmente il nuovo istituto potrà essere agibile nel primo semestre 2012». Per l’ex consigliera socialista, è infatti «indispensabile convocare all’inizio del nuovo anno una conferenza dei servizi che coinvolga tutti i soggetti istituzionalmente responsabili per trasformare un territorio isolato in un zona accogliente, con apposite strutture ricettive, servita da collegamenti pubblici. In caso contrario verranno ulteriormente compromessi l’umanizzazione della pena e il diritto all’affettività, nonchè quello alla salute considerata la distanza dalla città di Cagliari e quindi dagli ospedali». Insomma i problemi, afferma la Calligaris sono tanti e di non facile soluzione.
Secondo la la presidente dell’associazione Socialismo diritti, «si sta realizzando in Sardegna, con la costruzione delle nuove carceri ma pensando esclusivamente ai problemi di sicurezza, il disegno di chi vuole accrescere le servitù penitenziarie nell’isola e al tempo stesso allontanare la realtà carceraria dai centri urbani». Solo che in questo modo, secondo la Calligaris, «la scelta sarà quella di puntare all’ulteriore isolamento dei detenuti», con tutti i problemi che ne seguono. Mentre «sarebbe stato più opportuno puntare sul progetto di una struttura in grado di offrire tutti i servizi necessari a un carcere», ha affermato più volte Maria Grazia Calligaris.