Rassegna Stampa

Sardegna 24

IL PD APRA LE SUE PORTE

Fonte: Sardegna 24
28 dicembre 2011

di MATTEO LECIS COCCO ORTU

“Giovani entrate in politica! Rinnovatela dall’interno!”Apochi giorni dalle elezioni comunali cagliaritane l’appello di don Paolo Farinella mi aveva dato la spinta per vivere al meglio la fine della storica campagna elettorale che ha messo in circolo tante energie e forze positive. A distanza di sei mesi sono fermamente convinto che il contenuto di quel messaggio sia davvero rivoluzionario.Macredo che dobbiamo superare il concetto di “entrare in politica”: mi piace pensare a una società in cui l’impegno politico, la partecipazione attiva alla vita della polis, sia uno degli aspetti che entra a far parte degli interessi e delle occupazioni del numero più alto possibile di cittadini, comeil lavoro, la famiglia e lo sport. La riappropriazione collettiva e diffusa dei temi di interesse comune è il primo passo per riavvicinare i giovani alla politica. E con i giovani tutti coloro che per un motivo o per l’altro fino ad ora sono stati lontani dalla politica e dai partiti, visti come macchine di clientele per la spartizione di potere. Occorre pensare a nuove forme di comunicazione tra politici e cittadini: con le opportunità offerte da mail, blog, facebook e twitter è impensabile che l’unico modo “istituzionalizzato” per discutere e rendicontare l’attività politica siano direzioni e assemblee pletoriche. Secondo passo è quello di proporre ai giovani testimoni credibili dell’impegno politico. Giorgio La Pira, storico sindaco di Firenze, è stato uno di questi, e diceva che «la politica è al servizio della speranza, non della paura.Èun compromettersi della storia, per costruire ponti dopo aver abbattuto i muri ». Una prospettiva ben diversa rispetto a quella che ci ha offerto negli ultimi decenni il gioco delle parti cui si è prestata la politica, a tutti i livelli. Torniamo a concepire la politica come un servizio che si presta temporaneamente. Immaginiamo che per un periodo della propria vita alcuni mettono a disposizione le proprie energie, competenze e capacità per rappresentare gli interessi generali della società. Sotto l'occhio attento di cittadini attivi che nondanno una delega in bianco con il votoma continuano a controllarne l'attività. Terzo passo è impegnarsi a riconoscere le esigenze e i bisogni più urgenti della società che cambia rapidamente e attivarsi per dar loro risposte efficaci. Per fare questo un ruolo fondamentale devonoaverlo i partiti, che finora hannoavuto difficoltà a leggere i rapidi cambiamenti in atto: troppo chiusi in sè stessi e autocelebrativi, strutturati su apparati farraginosi e consuetudini distanti dalla vita contemporanea. In questo quadro il Partito democratico è una grande ricchezza, con le sue complessità interne che diventano opportunità per sperimentare la “convivialità delle differenze” auspicata per la nostra società.

Il Pd ha tutte le potenzialità per essere guida di un cambiamento del modo di concepire la politica. Se saprà raccogliere la sfida dell’apertura e dell’inclusione riuscirà ad attrarre i giovani e a farli impegnare per costruire un progetto politico valido e radicato. Apertura alla società e ai movimenti. Apertura agli altri partiti del centro sinistra per lavorare insieme, sperimentando un modo di collaborazione nel reciproco rispetto delle diversità. Apertura ai cittadini nei circoli, perché solo partendo dal livello più vicino alla comunità si può costruire un rapporto di fiducia con i cittadini. A Cagliari la politica sta vivendo un’occasione unica di rinnovamento. Il centro sinistra ha la responsabilità di essereunlaboratorio politico in cui sperimentare un modo di amministrare basato sulla partecipazione effettiva dei cittadini e su un dialogo costruttivo tra la maggioranza e una minoranza collaborativa per il bene della nostra città, che è sprofondata in uno dei periodi di crisi più gravi che Cagliari abbia conosciuto nella sua storia.