Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Povertà, stop a mutui e bollette

Fonte: La Nuova Sardegna
28 dicembre 2011



Aumentano le domande per sospendere e dilazionare i pagamenti



CRISI&SERVIZI Il Comune fornirà aiuti in cambio di lavori sociali La Cgil: diecimila i lavoratori cassintegrati

CAGLIARI. I segnali di ristagno dell’economia locale ci sono tutti: dall’aumento dell’immigrazione, soprattutto giovanile, all’incremento del numero dei richiedenti aiuto alla Caritas e al Comune; dalla crescita dei disoccupati al recente crollo degli acquisti per questo Natale. E poi ci sarà anche la manovra del governo Monti. Insomma: il 2012 prospetta a Cagliari un periodo molto difficile.
Che si tratti di una crisi che morde feroce, «lo dimostrano - precisa Nicola Marongiu, responsabile della Camera del lavoro della Cgil - anche le istanze di sospensione dei mutui che, su garanzia del Governo, possono essere bloccati sino a due anni. Poi ci sono i diecimila lavoratori della provincia in cassa integrazione e in mobilità, i ritardi nel pagamento delle bollette e le richieste continue anche arrivano anche al sindacato di aiuti per sofferenze sociali: persone che ti dicono che non hanno più niente e che non sanno come fare». E ci sono «pure le tante persone che avevano un impiego precario, le prime a essere espulse dal mondo del lavoro».
Un quadro di aumento del disagio sociale che pone al Comune nuove responsabilità. Nello stesso tempo crescono anche i tagli ai trasferimenti dallo Stato centrale e dalla Regione: come ovviare? «Attraverso una riorganizzazione dei contributi - precisa l’assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù - che permetta di intervenire su più persone». Ma quando si parla di povertà «bisogna agire in modo tale da aiutare le persone a riacquistare dignità e autostima, da qui la richiesta di prestazioni di lavori di pubblica utilità in cambio dei sussidi. In questo quadro cercheremo di allargare l’affidamento del “servizio civico” (dal programma regionale per le povertà estreme) portando da 800 a 700 euro il compenso per venti ore di lavoro settimanali, in cui ognuno - sono circa 850 persone - svolgerà compiti in base alle proprie competenze». Poi, predisposta dall’assessore Orrù, vi sarà la “banca ore sociale”: contributi per il fitto casa o altre necessità quotidiane elargiti in cambio di prestazioni nel sociale. Ma le risorse del Comune sono limitate, da qui la costituzione di una task force in grado di trovare nuove forme di finanziamento: da parte di cittadini e imprenditori «consapevoli che se cresce il tessuto sociale cresce anche l’economia». (r.p.)

 

Oltre un quinto della popolazione della città vive in stato di privazione costante

Decuplicate le richieste anti-usura




PIERLUIGI CARTA
CAGLAIRI. La mensa Caritas di viale fra Ignazio ha aumentato i pasti giornalieri dai 340 del 2008 ai 607 del 2010. I numeri della povertà di Cagliari sono in aumento, come dimostrato anche dallo studio “Camminando sul filo”, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali della provincia di Cagliari. Dal rapporto è emerso che il 22 per cento delle famiglie del cagliaritano vive in uno stato di povertà relativa, ovvero quello stato che non porta a mettersi in fila alla Caritas, ma determina una condizione di privazione. I tagli che si abbatteranno sulle spese correnti del comune di Cagliari per quest’anno ammontano a 41 milioni di euro (sul totale di 250 dell’anno scorso). Coincidenza significativa, considerato che la spesa per le politiche sociali comunali per il 2011 era preventivata in 40 milioni di euro. «Come se avessero seccato il ramo - afferma Fabrizio Rodin, presidente della commissione comunale delle politiche sociali - a fronte di un sicuro aumento dell’utenza, il comune dovrà sostenere la domanda con un budget più risicato». Rodin propone due soluzioni per non far pesare eccessivamente le pressioni budgetarie sull’offerta dei servizi: il taglio degli sprechi e la coordinazione degli interventi tra i vari settori dell’amministrazione. Uno degli sprechi maggiori è già stato potato: è stato infatti disdetto l’affitto di palazzo Doglio, con un risparmio di un milione e 50.000 euro. La sfida sarà dolorosa, e dovrà essere combattuta giorno per giorno. «Le politiche sociali sono un settore delicato - commenta Rodin - se si assegna un contributo a chi non è effettivamente bisognoso, certamente un utente resterà senza. Dietro ai numeri ci sono volti, famiglie e storie spesso drammatiche». Negli ultimi anni gli utenti e gli interventi dell’assessorato alle Politiche sociali di Cagliari sono raddoppiati o talvolta triplicati. Gli ultimi dati elaborati risalgono a fine 2010 e descrivono un aumento generale dal 2008 all’anno scorso. I servizi di pronta accoglienza sono passati da 255 a 422; lo sportello anti usura ha risposto a 16 utenti nel 2008 e a 182 tre anni dopo. I piani personalizzati di sostegno sono passati da 560 a 1.157 interventi all’anno. In aumento anche l’attività di sostegno educativo domiciliare: dai 20 utenti del 2008 agli 81 dell’anno scorso. L’integrazione scolastica per alunni diversamente abili raddoppia la propria utenza, assestandosi sui 210 utenti. I piani personalizzati di sostegno adulti hanno incrementato gli interventi dai 410 ai 2.195. «C’è da farsi poche illusioni - conclude il presidente della commissione - le richieste aumenteranno nei prossimi mesi, e bisognerà tenerne conto in sede di discussione del bilancio».

 

Il dramma: bimbi e giovani condannati a non aver futuro




CAGLIARI. L’Istat aveva già messo in evidenza la maggiore difficoltà economica attraversata dalla Sardegna col 46 per cento delle famiglie che non riesce a sostenere una spesa imprevista di 750 euro (contro il 33 per cento delle famiglie della Penisola), il 21 per cento che non riesce a riscaldare la casa adeguatamente (contro il 10,6 per cento), l’8,9 per cento che non riesce a fare un pasto completo almeno ogni due giorno (la media italiana è del 6,6), ma l’Osservatorio sociale della Provincia, in un progetto di ricerca finanziato dall’Agenzia regionale del Lavoro e promosso dall’assessorato provinciale alle Politiche sociali ha portato nuovi dettagli dell’emergenza crescente vissuta dalla popolazione sarda. E’ in aumento infatti il numero dei poveri assoluti che nasconde il proprio stato e che si trova a doverlo svelare quando si presenta alla mensa dei poveri per rimediare almeno un pasto al giorno. «Il numero delle famiglie che viaggiano sul filo - è scritto nella relazione dell’Osservatorio diretto da Giuseppe Fara - è aumentato considerevolmente». Il 10 per cento in un anno, tra il 2010 e il 2011. «Particolarmente grave appare la situazione a Cagliari e nei grandi centri dell’hinterland - è scritto - diventa un problema irrisolvibile una richiesta di conguaglio, di arretrati, di multe per errori nella dichiarazione dei redditi». La povertà colpisce gravemente le famiglie con bambini piccoli e i precari tra i 18 e i 40 anni condannati all’impossibilità di programmare scelte di vita.