Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Qualcuno liberi il centro dalla schiavitù dei graffiti

Fonte: L'Unione Sarda
14 dicembre 2011

L'opinione

di Michele Ruffi
I turisti delle navi da crociera, quei pochi che non scelgono di rimanere in nave o di andare a a vedere le rovine di Nora, hanno un percorso fisso: via Manno, piazza Martiri, porta dei Leoni, Bastione, Cattedrale. Andata e ritorno. Tre chilometri di passeggiata accompagnati da fiumi di vernice spray. Graffiti, disegni, scarabocchi di ogni tipo sui muri dei palazzi storici e dei monumenti. Neanche le mura di Castello sono state risparmiate: la scorsa estate qualcuno fece cadere dalla passeggiata di via Università un bidone di vernice blu sulle fortificazioni. E che dire del bastione di Saint Remy, ripulito nel 2002, 2005 e 2008? Ora è peggio di prima: scritte in ogni angolo, panchine divelte, lampioni sfasciati e mattonelle staccate a forza dalla terrazza Umberto I. Il Comune ha speso negli ultimi dieci anni quasi 200 mila euro per ripulire l'unico vero monumento che abbiamo in città, quello che rimane nella mente e nelle foto dei turisti. Non è un caso che sia stato lo stesso sindaco a proporre la chiusura del Bastione durante la notte, quando agiscono i vandali. Può essere una soluzione. Ma anche gli altri, cioè i cittadini che si ritrovano i portoni imbrattati, le facciate delle case deturpate da quelle che qualcuno vorrebbe far passare come opere d'arte, vanno tutelati. Perché nel centro storico non c'è un palazzo che si sia salvato dagli spray. Neppure le cabine della Telecom, che da poco sono state ricoperte dalle foto degli scorci più suggestivi della città. In via Università ce n'è una su cui è stata attaccata la gigantografia del Bastione. Giorni fa qualcuno ha provveduto ad aggiungere i graffiti.