Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Lavoro Cresce l’esercito di cassintegrati

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 dicembre 2011

L’ALLARME

I sindacati Cgil, Cisl e Uil lanciano l’ennesimo allarme occupazione: nel 2011 in Sardegna 96mila lavoratori hanno ricevuto ammortizzatori sociali. 800 le imprese in crisi

In Sardegna sono 96 mila i lavoratori che nel 2011 hanno usufruito degli ammortizzatori sociali chiesti dalle 800 imprese in difficoltà. Erano 87 mila nel 2010, sono cresciuti di 11 mila unità in dodici mesi, e corrispondono ad altrettante buste paga divorate dalla crisi. Aumentano anche i lavoratori in cassa integrazione in deroga: erano 11 mila l’anno scorso se ne conteranno 15 mila a fine 2011. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil che per oggi hanno chiesto un incontro all’assessore regionale al lavoro Liori: il 31 dicembre infatti andranno in scadenza quasi tutti i sussidi, ed è necessario attivare sin da subito un tavolo per rinnovarli. Una situazione difficile che, secondo le tre sigle confederali, viene ulteriormente aggravata dall’Inps, che a causa della carenza di organico non permette il pagamento puntuale dei sostegni economici. Nella provincia di Cagliari nel 2010 erano 7 milioni le ore di cassa integrazione, 14.785 le disoccupazioni ordinarie, 9087 quelle con requisiti ridotti e 711 i lavoratori in mobilità: tutti vengono saldati con 5 o 7 mesi di ritardo. Stesso discorso per le pensioni di invalidità: 38.915 il totale nel 2010 delle pratiche nel capoluogo: vengono sbrigate con una lentezza ancora più insopportabile per chi ha gravi problemi di salute. «Il dato più significativo è quello degli uffici di Cagliari, dove 245 dipendenti devono smaltire le prestazioni di un terzo di tutta la popolazione sarda», spiega Nicola Marongiu, della Cgil. «Il dramma riguarda anche le disoccupazioni: stiamo parlando di persone che per ritardi burocratici devono restare fino a 6 mesi senza reddito». Per Fabrizio Carta, segretario generale della Cisl di Cagliari, «C’è un disagio fortissimo. La crisi ha portato a un aumento degli interventi straordinari, per questo l’Inps si deve concentrare maggiormente su questo settore », sostiene. «Iniziano a pesare i tagli operati a livello nazionale: a Ca- gliari sono scomparsi 20 lavoratori interinali». Ribadisce il concetto Gianni Olla della Uil: «La carenza di personale sta creando molti disagi. L’ente previdenziale deve essere più flessibile per dare risposte immediate, servendosi di professionalità non utilizzate». L’Inps intanto ha già annunciato che chiuderà una volta alla settimana gli sportelli al pubblico. Proposta irricevibile per i sindacati che, almeno su questo punto, hanno ottenuto la promessa di rivedere la decisione. Serve comunque l’aumen - to dell’organico: Cgil, Cisl e Uil chiedono di utilizzare personale da altri Enti, impiegare i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità o anche fare posto ai vincitori di concorsi risultati idonei e ancora a spasso. Non va meglio sul fronte delle pensioni, in particolare per quelle di invalidità. Mimmo Contu, della Cisl di Cagliari: «Il problema è che per questo tipo di pratiche si riuniscono insieme Inps e Asl. Quasi mai votano all’unanimità per questo tutte le carte vengono spedite a Roma. Da qui le lungaggini: ci sono stati casi di pazienti oncologici che hanno avuto il via libera quando ormai erano già morti».

Francesca Ortalli