Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

QUEI “POVERI ” CONSIGLIERI CAGLIARITANI

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 dicembre 2011

COSE IN COMUNE

 

di CLAUDIO CUGUSI

Senza forzare un bancomat ma soltanto partecipando alle sedute d’aula e di commissione, un consigliere comunale di Palermo può arrivare a prendere 9 mila euro al mese di gettoni. Mizziga. Una cifra simile si può raggiungere a Verona, dove una presenza al Comune vale 160 euro. Lo racconta il Sole 24 ore, evidenziando le differenze dentro gli ottomila Comuni italiani. Se non fosse per un minimo di prestigio residuo, a Cagliari quasi non conviene fare i consiglieri comunali: gli eletti, dopo aver raccolto centinaia e centinaia di preferenze, viaggiano a sei, settecento euro al mese. Togli i caffè, gli aperitivi e fanno cinquecento. Ora che il tappo dell’Italia è saltato e il Governo Monti rimedia come sa, caricando sulle spalle della classe media il peso del debito pubblico, è il momento di entrare con intelligenza ed efficacia nelle istituzioni elettive. Tutte, senza distinzione e senza lasciare da parte i manager pubblici e le società a capitale pubblico. Ci sarà pure un tetto sotto il quale stare, una regola equa che possa compensare l’attività svolta per la collettività eliminando però incomprensibili e ingiustificate differenze. Non so se il criterio migliore sia ancora la retribuzione all’effettiva partecipazione, mettere un tetto alle presenze (com’è oggi al Comune di Cagliari), parametrare i compensi anche sui risultati (nel caso di manager pubblici): in questo campo le proposte di sprecano e tutti siamo capaci di farne una. Come per la formazione della nazionale: siamo tutti allenatori, se ci mettiamo. La faccia il Governo Monti, però, la proposta. E sistemi le cose prima che sia troppo tardi, prima che la rappresentanza elettiva perda di senso e la politica sia definitivamente sputtanata agli occhi dei cittadini. Sempre meno cittadini e sempre più sudditi infastiditi. Consigliere comunale Pd