Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Spiaggia ko tra alghe marce e discariche sulla sabbia: così il Poetto va in malora

Fonte: La Nuova Sardegna
5 dicembre 2011

Mentre chiudono gli ultimi baretti e si inizia a discutere il Pul: allarme rosso per il futuro del litorale: adesso il disastro è nei fatti



Del vecchio Golfo non resta nulla e serve un nuovo ripascimento

CAGLIARI. Aiuto, il Poetto va in malora. Non è mai stato così brutto, sporco e triste. Segnatevi la data: ieri, 4 dicembre 2011, la spiaggia era qualcosa a metà tra una laguna (con pozze d’acqua di mare lasciate dall’ultima mareggiata e alghe che marciscono all’aria) e una discarica sulla sabbia grigia che vola via come quella bianca. Giornali, carta, buste di plastica, vetro e lattine vuote, pezzi di legno e resti di plastica e pure un reggiseno, ricordo di una notte di passione vicino al Marino.
Già, perchè adesso al Poetto tutto è permesso. L’ombra dei vigili urbani si vede solo all’inizio dell’estate e il camion dell’immondezza è sempre in ritardo. E allora è possibile portare tranquillamente il cane a fare i bisogni in spiaggia, tanto nessuno controlla i soliti caddozzi. Ma il punto indigeribile di tutta la faccenda è che nessuno fa niente per cambiare uno stato di cose che inevitabilmente sta portando la spiaggia dei centomila al disastro. Che triste tramonto per la città del sole o per la lunga striscia di sabbia bianca quasi africaca che un tempo era la caratteristica di Cagliari. Bisognerebbe rimboccarsi le maniche e cercare una soluzione, magari facendo sedere seriamente intorno ad un tavolo gli enti dai quali dipende la spiaggia. Ma non si muove nulla. Colpa non tanto di questa amministrazione, costretta a gestire una situazione già ampiamente compromessa dai ritardi e dalle insipienti decisioni prese da altri. Oggi restano le rovine del Poetto e l’immagine della spiaggia negli ultimi giorni è destinata a peggiorare. Anche perche le ultime novità non fanno sperare nulla di buono.
I baretti. Gli ultimi che erano ancora aperti sono stati chiusi una settimana fa da un’ordinanza comunale che ha imposto lo stop a chi resisteva dopo le demolizioni. È scoppiata una polemica tra i concessionari, con cartelli apparsi davanti alla porta degli ultimi chioschi rimasti in piedi, quasi a dire noi siamo i buoni e ci fanno chiudere per altri hanno fatto da cattivi. Ci ha pensato il presidente del Poetto Service a mettere le cose in chiaro: non ci sono mai stati buoni e cattivi e non c’è mai stata distinzione tra chi ha fatto le cose per bene e chi ha fatto il furbo. Ovvero: nessuno era più o meno in regola di altri, tutti hanno ampliato le superfici dei chioschi a piacimento. Ma il patatrac è fatto: ora anche tra i gestori è «tutti contro tutti». Le demolizioni hanno riportato la palla al centro ma bisognerebbe sapere quando allestire «le strutture «agili, amovibili e provvisorie» che serviranno per l’estate 2012.
Il piano sul litorale. Il mitico Pul, le dolenti note. Si sono persi anni prima di mattere mano al progetto per il Poetto che sarà, maglio se legandolo al lungomare e al Molentargius. Ma è lì la chiave per risolvere i mali della spiaggia, in abbandono e terra di nessuno. In Consiglio è iniziata una discussione lenta lenta, con tempi lunghi che non fanno presagire nulla di buono. Ci sarebbe da pensare alla prossima stagione estiva e perchè no? ai prossimi mesi, quando chi vorrà andare al Poetto dovrà per forza portarsi dietro panini e bottiglietta d’acqua. Oggi il Poetto è chiuso e non si sa quando riaprirà.
La spiaggia. L’aspetto del Poetto è definitivamente cambiato, come correnti, venti o mareggiate. La sabbia grigia ha preso il posto di quella bianca rimasta dopo lo sciagurato ripascimento. Ma la situazione peggiora, con la sabbia che è sempre meno e con le mareggiate che lasciano un fondo duro come cemento dove prima c’erano le dune. Si è parlato di un mini ripanscimento a iniziare dalla prima fermata. Fate presto, perchè mai comee dal 4 dicembre il disastro è vicino.