Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Festa diffusa nei quartieri, una scelta opportuna

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2011

L'opinione
 

di Giulio Zasso
Difficile far festa quando i conti non tornano più, quando la fine del mese diventa un incubo e da Roma arriva la certezza di nuovi tagli e tasse sempre più opprimenti. Ma a Capodanno, per qualche ora, si possono mettere da parte i problemi ed è lecito cedere a un briciolo di ottimismo. Magari nel 2012 la crisi economica allenterà la sua morsa e allora ben vengano i festeggiamenti per un anno vecchio da dimenticare in fretta. Festa sì, ma non può essere tempo di spese pazze. Dove sta scritto che il divertimento si pesa in euro? È vero, la piazza cagliaritana si è fatta la bocca buona con i raduni degli ultimi dodici anni, ma il richiamo del maxipalco di via Roma aveva ormai perso l'appeal iniziale. L'elettricità magica di quando stava arrivando il nuovo millennio (con Max Pezzali e Umberto Smaila) o delle celebrazioni per l'avvento dell'euro (2002, sul palco Zucchero) si era spenta da tempo. Nelle ultime stagioni ha prevalso quasi la necessità di tenere in piedi la baracca con un rito ormai troppo uguale a se stesso.
Nel frattempo il Comune ha messo in piedi l'idea di un Capodanno parallelo, quello “diffuso” fra i quartieri storici. I cagliaritani hanno apprezzato, cercando la festa per strada, con i gruppi locali e le piazzette per ballare. E l'amministrazione quest'anno non ha fatto troppa fatica a recepire il messaggio. Capodanno in chiave più austera, seppure non mancherà tempo e modo di divertirsi. In tempi di crisi, le forbici sul budget sono imprescindibili. Via le esibizioni delle stelle a troppi zeri, spazio alla musica che nasce in Sardegna. Costa meno, ha da dire molto di più.