Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Respinte le eccezioni, gli ambientalisti saranno parte civile

Fonte: La Nuova Sardegna
22 novembre 2011



Il processo entrerà nel vivo con la prossima udienza il 12 dicembre

CAGLIARI. Gli ambientalisti parteciperanno come parte civile al processo sui presunti abusi edilizi commessi a Tuvixeddu. I giudici della prima sezione penale del Tribunale hanno respinto le eccezioni della difesa.
Sul banco degli imputati ci sono l’ex Sovrintendente per i beni Archeologici di Cagliari e Oristano Vincenzo Santoni, il dirigente del Comune Paolo Zoccheddu, il funzionario comunale Giancarlo Manis, l’archeologa incaricata della direzione scientifica degli scavi Donatella Salvi, l’amministratore della Cocco Costruzioni Raimondo Cocco e il direttore dei lavori Fabio Angius. Il collegio, presieduto da Mauro Grandesso, ha respinto l’eccezione che chiedeva la non ammissione degli ambientalisti come parte civile: gli Amici della Terra e il Gruppo di intervento giuridico saranno rappresentati dall’avvocato Rosalia Pacifico. L’ex sovrintendente Santoni, invece, è difeso da Pierluigi Concas, mentre gli altri imputati sono assistiti da Michele Loy, Benedetto Ballero, Agostinangelo Marras, Mariano e Massimo Delogu, e Massimiliano Ravenna. Respinta anche l’altra eccezione che contestava l’utilizzo del Nucleo investigativo del Corpo Forestale regionale per le indagini di polizia giudiziaria. I giudici hanno dichiarato aperto il dibattimento che dovrà chiarire se a Tuvixeddu siano stati compiuti degli abusi. Tra questi, nella contestazione figurano le autorizzazioni per la costruzione di alcuni edifici nel viale Sant’Avendrace, che avrebbero impedito la visibilità della retrostante necropoli punica, ma anche la realizzazione di fioriere e, per quanto riguarda Santoni, la partecipazione alla seduta del 21 febbraio 2007 della Commissione paesaggio: il soprintendente, secondo l’accusa, avrebbe dichiarato che alcune tombe rinvenute dopo il vincolo del 1997 fossero all’interno dell’area già vincolata, mentre in realtà pare fossero all’esterno, non astenendosi nonostante la figlia lavorasse per Coimpresa, la società che sta realizzando la lottizzazione nel colle.