L’ambasciatore Usa ieri allo Ied per il Digital economy forum
CAGLIARI. Applics, Paperlite, Xorovo, Porcovino, Nice: sono le imprese digitali ideate da giovani sardi al Parco tecnologico che han stupito un appassionato del mondo digitale, nonché investitore e fondatore di imprese, quale David Thorne, ambasciatore americano in Italia, figlio di colui che gestì l’intero piano Marshall.
Thorne ieri era a Cagliari per una tappa del Digital Economy Forum organizzato allo Ied diretto da Massimo Cugusi con la partecipazione di Confindustria Sardegna Meridionale e Sardegna Ricerche. Il forum è un’idea di Thorne che vuol portare in Italia l’esperienza di alcuni americani che hanno innovato il pur nuovo mondo digitale con piattaforme e applicazioni capaci di moltiplicare i contatti in tutto il pianeta. Thorne ha incontrato il presidente della Regione, il sindaco di Cagliari, ma prima è andato al Parco tecnologico di Pula dove ha constatato l’elevato livello di innovazione e di capacità d’impresa che vive e cresce ad opera di giovani sardi a un passo dal capoluogo di regione. Thorne si è compiaciuto della qualità che ha trovato, qualcuno poi ha sottolineato che gli stessi sardi non hanno consapevolezza del livello di ciò che si fa in un luogo come il parco tecnologico. Prima di entrare nel vivo del forum, Thorne ha incontrato i giornalisti e ha spiegato che cercherà «di far conoscere in America quel che si fa qui». Un’azione necessaria perché «in America, in questo momento, non si sta guardando alla Sardegna». L’ambasciatore ha sottolineato che la digital economy può nascere ovunque: «Non importa dove vivi, qui, in questa isola dove c’è un ambiente straordinario, può essere bello venirci, e qui, se c’è senso del gruppo, si può lavorare in contatto col mondo intero. E’ importante avere ingegneri che sviluppino nuove imprese». Cugusi: «Dagli americani arriva una lezione: anche la ricerca ha un suo grande mercato». Scanu, presidente Industriali: «E’ importante far conoscere quel che facciamo e quel che vorremmo fare». (a.s.)