L’idea
L’ANALISI Grazie a un rivoluzionario sistema di analisi del terreno ideato da un docente cagliaritano si possono prevenire le voragini. E il Comune pensa a come mappare tutta la città
Cagliari occupa il terzo gradino del podio di una classifica ad alto rischio: è la terza città d’Italia per il numero di voragini e quindi di crolli. Il cedimento di piazza d’Armi e la pericolosità sotterranea di Villanova non sono casuali, e già da tempo lo denuncia il geofisico Gaetano Ranieri. Ma si può evitare di costruire un edificio in una zona a rischio, individuare zone archeologiche, prevenire crolli, quindi salvare tante vite e risparmiare molti soldi.
UNO STUDIO SPERIMENTALE Il progetto non è nuovo, ma è originale l’idea del professor Ranieri dell’università di ingegneria dell’Ate - neo cagliaritano, che con il dottor Alberto Trogu e il geofisico Federico Fischanger, hanno applicato la tomografia elettrica allo studio del territorio. La pericolosità di Piazza d’Armi, via Peschiera e zone limitrofe, per esempio poteva essere calcolata, così come possono essere individuate le zone che presentano due elementi di alto rischio: l’acqua e i vuoti. Che con l’analisi implementata da Ranieri possono essere individuate. «Si potrebbe in questo modo realizzare una mappa del sottosuolo », spiega il docente di Geofisica. Ma c’è un ostacolo: i costi. «Siamo universitari, non abbiamo soldi. Ho incontrato gli assessori comunali Frau e Coni e hanno compreso la validità e i benefici del progetto. Ci sono i presupposti per sviluppare un lavoro importante, a patto che i miei assistenti e ricercatori siano giustamente pagati». La proiezione del beneficio sarebbe enorme e il risparmio sarebbe maggiore della spesa iniziale: «Pensate agli edifici pericolanti, le crepe e i cedimenti sono causati dal terreno, mentre si potrebbe costruire in sicurezza. Oppure – ha ribadito Ranieri – evitare che un’impresa danneggi una zona di interesse culturale o viceversa siano costretti a fermare il cantiere». Grazie alla tecnica di analisi del terreno potrebbe essere subito chiaro se un terreno sarà adeguato a sostenere il peso di una nuova costruzione o meno. Ranieri già in passato aveva messo in guardia sui rischi del territorio di Villanova, ma il problema vale anche per gli altri quartieri storici della città, Stampace, Marina e Castello: «Ma non posso sbilanciarmi su una zona o una via piuttosto che un’altra senza ulteriori studi» ha ammesso il geofisico, «Si rischierebbe di alimentare la paura e di far precipitare il valore degli immobili». Nel frattempo però il rischio che a precipitare siano i palazzi e non solo il valore è concreto.
Lazzaro Cadelano
LA TECNICA
COSTOSA MA MOLTO EFFICACE
La soluzione è tridimensionale. Sperimentata in un quartiere di Cagliari, la tecnica è stata presentata al convegno del Gruppo nazionale di geofisica della terra solida a Trieste e organizzato dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale. Con questa idea del professor Gaetano Ranieri viene superata l’ambiguità nell’interpretazione dei valori elevati di resistività che possono, da soli, essere attribuiti indifferentemente a roccia sana o a vuoti. Per migliorare la copertura della prospezione Ert 3D sarebbe opportuno posizionare gli elettrodi al centro dell’area investigata, accedendo agli edifici e mettendo le apparecchiature sui pavimenti. «Tutte queste tecnologie hanno un costo» – ha sottolineato Ranieri – «Ma sono più veloci, economici e danno maggiori garanzie » .