Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È tornato alla luce lo splendore del passato

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2008

curiosità Da via delle Forche alle cannoniere


Anche nel Cinquecento il problema dell'area dove sarebbe sorta la Passeggiata coperta era l'acqua. Filtrava attraverso le mura, proprio come accade oggi. In particolare, era quella della Fontana Bona , che si trovava a poca distanza, a creare qualche inconveniente. Si insinuava in mezzo ai blocchi e causava il crollo delle mura. Per ben tre volte hanno ceduto, sempre nel corso del Cinquecento. Lungo il perimetro della galleria oggi sono invece perfettamente visibili i tratti murari delle fortificazioni che conservano ancora i canali di scolo.
Si distingue perfettamente, poi, l'antica via delle Forche, già menzionata in un memoriale del marchese di Pescara nel 1564. Testimonianza da brivido del passato, perché era proprio per quella strada che passavano i detenuti condannati alla pena capitale, che avrebbero trovato la morte nella parte alta di via Manno. C'è un importante documento, inoltre, che attesta la vicinanza del punto dove avvenivano le impiccagioni. Si tratta di una testimonianza iconografica, ovvero la veduta di Cagliari di Sigismondo Asquer, in cui è visibile la rappresentazione del patibolo.
La via della morte non è il solo mistero svelato della Passeggiata coperta. Se i ciottoli di fiume con cui è stata costruita la via delle Forche si riconoscono in maniera chiara, è possibile vedere anche la strada lastricata preesistente, riferita all'età tardo-imperiale. Sembra proprio che fosse, fino al Seicento, l'unica a essere lastricata nella città di Cagliari. Diversi documenti di quel periodo, infatti, fanno riferimento alle proteste dei cittadini sulle condizioni della rete viaria urbana, citando proprio la strada visibile della Passeggiata. Ma i segreti sotterranei riportati alla luce non finiscono qui. Sopra via delle Forche c'era, infatti, una sorta di ascensore di forma circolare, che veniva utilizzato a scopi militari per spostarsi da un livello all'altro. La sua presenza era legata anche all'utilizzo della cannoniera, che vigilava sulla porta meridionale di Castello, quella dei due Leoni. Ci sono poi i cunicoli che collegavano i punti di guardia. Sono visibili solo in minima parte. Il resto è un capitolo della storia di Cagliari ancora da scrivere.
MARIANGELA LAMPIS

14/09/2008