L’appello
SAN MICHELE A 52 anni è rimasta senza lavoro e vive con la sorella: «Da sola e con la pensione non ce la faccio»
Maria Antonietta Ciccilloni ha 57 anni e dopo essere rimasta senza lavoro non ha più neanche una casa. Due figli grandi che lavorano in Italia, l’unica sua fonte di reddito sono 550 euro della pensione di reversibilità. Soldi con i quali dovrebbe mangiare e pagarsi un affitto. Troppo pochi per fare tutto e così: «Al momento vivo ospite da mia sorella che abita in via San Michele - racconta- ma ho bisogno di avere un posto tutto mio». Tutto comincia quando Maria Antonietta si ammala, al diabete si aggiunge anche una forma di artrosi che le impedisce qualsiasi attività. «Ero impiegata in una ditta di pulizie ma quando ho cominciato a stare male ho chiesto di essere licenziata perché non ero più in grado». I pochi euro ottenuti dalla liquidazione (circa duemila) le permettono di prendere una casa in affitto prima in città e poi a Quartu. «Ma poi non me lo potevo più permettere: 400 euro per me sono tanti». Così si trasferisce dalla sorella e nel frattempo chiede aiuto ai servizi sociali, per riuscire a ottenere un alloggio popolare. E qui arriva l’en - nesima doccia fredda. Perché, come racconta sempre Maria Antonietta, «l’assistente sociale mi ha detto che per me non poteva fare niente. Le case popolari al momento sono tutte occupate e il Comune non aveva i fondi per aiutarmi». Maria Antonietta si sente abbandonata da tutti. «Voglio solo un tetto sopra la testa, una casa come tutte le persone normali. Così non posso più andare avanti», dice. Intanto la disperazione ha aggravato il suo stato di salute: «Sono in cura da uno psichiatra e così con quei pochi euro che prendo devo anche comprarmi le medicine. Non so più a chi rivolgermi. Spero solo che qualcuno si muova per farmi avere almeno la casa. Meno male che i miei figli lavorano, in queste condizioni non li avrei potuti mantenere».
F. O.