Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Appello di due mamme: i nostri figli devono restare al Sacro Cuore

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2011

Bimbi malati, sospesi i contributi


Lo scorso anno il figlio, con problemi alle vie respiratorie, ha avuto la possibilità di frequentare una scuola, il Sacro Cuore, dove riceveva attenzioni adeguate ai suoi problemi. Ora rischia di doversene andare. Il Comune, infatti, ha deciso di non dare più sovvenzioni alla famiglia, che non si può permettere il pagamento della retta mensile.
È la storia di Gemma P. (che non rivela il suo cognome per tutelare la privacy del bambino), il figlio frequenta la seconda elementare e ora rischia, dopo un anno, di dover andare in un altro istituto: «Non sono contro la scuola pubblica - dice - ma ho sentito più di un medico e mi è stato detto che mio figlio non può cambiare ambiente da un anno all'altro in questo modo. Tra l'altro mi è stato comunicato che non avrei ricevuto alcun aiuto economico solo a settembre, quando l'anno scolastico stava per iniziare».
Un problema simile lo ha vissuto Alessandra S., quattro figli di cui uno con un tumore in un occhio. «Ho provato a mandarlo in una scuola pubblica, ma mi sono dovuta arrendere - spiega - mio figlio ha bisogno di attenzioni particolari, che in questa scuola sanno dare. Ma ho serie difficoltà a pagare la retta, avrei bisogno di aiuto da parte delle istituzioni». Alessandra e il marito devono affrontare grosse spese per i viaggi continui oltre Tirreno, necessari per sottoporre il piccolo a cure specifiche.
Le due mamme hanno fatto conoscere la loro situazione di estremo disagio in Comune: «Abbiamo provato a parlare direttamente col sindaco, siamo riuscite ad avere un colloquio con una persona che lavora al suo fianco - affermano - ci è stato assicurato che ci avrebbero fatto sapere qualcosa, ma ancora siamo in attesa e la scuola è iniziata da mesi». Gemma e Alessandra sono disperate, i loro bambini hanno bisogno di andare in una scuola capace di affrontare nel modo adeguato tutti i problemi derivanti dalle loro malattie. Da sole però non ce la fanno, hanno bisogno dell'aiuto delle istituzioni. (p.c.c.)