Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il mercato ortofrutticolo non si tocca

Fonte: La Nuova Sardegna
22 aprile 2008

«Il mercato ortofrutta non si tocca»

La vecchia struttura di viale Monastir dovrebbe chiudere a giugno ma la commissione chiede che si trasformi in fiera agroalimentare



I trentasette operatori rifiutano di pagare gli aumenti dei fitti, triplicati, dei box per la vendita

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «A questi lavoratori bisogna dare una risposta, non è possibile lasciarli in terra di nessuno. La questione del vecchio mercato ortofrutta va risolta», afferma Paolo Casu, indipendente di centrodestra e presidente della commissione Attività produttive del consiglio comunale. Nella struttura di viale Monastir operano ancora trentasette persone, ma la chiusura è prevista per giugno. Si era detto di posporre lo stop definitivo a dicembre, «ma non si è atto niente». Non solo: su questo mercato si gioca una partita che va oltre il futuro di trentasette famiglie più quelle dell’indotto (guardiani, pulizie ecc., pur importante) e «che riguarda l’organizzazione di questo settore, l’ortofrutta e il ruolo che può avere l’amministrazione comunale nel tracciare nuovi orientamenti di sviluppo», continua Casu. La commissione apposita ha elaborato una delibera in cui viene chiesto che la struttura non venga rimossa, che vengano tenuti gli attuali operatori e che parte dell’area venga trasformata in una fiera permanente dell’agroalimentare. Intanto gli operatori del mercato all’ingrosso ortofrutticolo si sono visti, quest’anno, quasi triplicare il canone. Un regalo «amaro di fine anno», hanno affermato. La logica del Comune è stata quella di adeguare «il fitto» ai conti visto che, hanno precisato dall’amministrazione, «c’è il vincolo dell’equilibrio di bilancio». Ma gli operatori hanno continuato a pagare il costo iniziale. Solo che per gli uffici, così hanno affermato ieri mattina in commissione, questo comporta la sospensione della concessione per il box. Oltre al fatto che la struttura, e nonostante gli aumenti dei box, è in rosso di seicentomila euro. «Non sono d’accordo con la sospensione - precisa Casu - visto che hanno pagato qualcosa, si può dire che hanno versato un anticipo. Il problema è quello di trovare una soluzione». «La Giunta e il sindaco Emilio Floris non possono ignorare - continua Casu - che oltre la metà del consiglio non vuole chiudere la struttura di viale Monastir». L’idea della commissione è quella di allargare anche ad altri prodotti, come i formaggi e l’artigianato gastronomico. In questo modo, «non vi sarebbe concorrenza col centro ortofrutticolo all’ingrosso di Sestu, dove da alcuni anni è stato aperto il nuovo mercato ortofrutta, in questo caso del tutto privato. Nello stesso tempo, però, si potrebbe creare uno spazio importante in cui convogliare anche una serie di attività collaterali al commercio». L’area è di tredicimila metri quadri: la nuova attività ne occuperebbe solo una parte e il resto potrebbe essere utilizzato in altro modo dal Comune. L’ordine del giorno trasformato in delibera, e che sarà riportato domani in assemblea municipale (la scorsa settimana era stato sospeso), era stato votato da tutti i consiglieri della commissione ad eccezione dei due di Forza Italia. «In pratica - afferma Casu - si è detto che quello spazio non può essere cancellato così, con un colpo di spugna, come invece sembra che si voglia fare, senza considerare che vi sono tante famiglie, più l’indotto, che vivono di questa attività». La storia recente dell’ingrosso dell’ortofrutta risale al 1998 quando un accordo di programma tra la Regione e i Comuni dell’area vasta, tra cui Cagliari e Sestu, stabilì che l’ingrosso doveva essere chiuso e trasferito nell’hinterland.