Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prosa, il Comune punta al Massimo

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2008

Cultura. Dopo tre anni di lavori quasi terminata la ricostruzione del teatro di viale Trento. Ecco le prime immagini

Due cisterne romane sotto la sala principale da 732 posti
Costruito tra il 1944 e il 1947 ha ospitato l'ultima rappresentazione nel 1981: due anni dopo è stato distrutto da un incendio.
Della vecchia struttura, costruita tra il 1944 e il 1947, sono rimaste le capriate in cemento armato che sorreggono la copertura e i muri laterali della torre scenica. Per il resto il Massimo - che diventerà il principale teatro di prosa della città - è stato preso e rivoltato come un calzino e tra un mese e mezzo festeggerà la sua rinascita con la conclusione dei lavori. Prima di poter ospitare una rappresentazione teatrale passeranno altri mesi tra acquisto e sistemazione degli arredi e affidamento della gestione del teatro.
PERCORSO IN SALITA Gli operai dell'impresa Safab (ex Gecopre) e Della Morte vedono oramai la fine del cantiere inaugurato nel giugno del 2005. Tra ritrovamenti archeologici (sono dodici le cisterne dell'epoca romana repubblicana scoperte nell'area tra viale Trento e via De Magistris), vincoli paesaggistici decisi dalla Regione, varie ed eventuali sono trascorsi tre anni e tre mesi. Camion, ruspe e operai (una sessantina le buste paga garantite dall'opera finanziata con 7,5 milioni di euro, il 90 per cento provenienti dal servizio sport e spettacolo dell'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione attraverso il Por Sardegna 2000/2006 e il 10 per cento da fondi comunali) si muovono ancora nello spiazzo davanti a via De Magistris dove è stato realizzato quello che sarà l'unico ingresso del teatro.
PAVIMENTO E FOYER Nonostante i lavori in corso, entrando nell'enorme edificio ci si può fare un'idea chiara di quello che sta per essere restituito alla città. Dall'atrio, dove troveranno posto la biglietteria e il guardaroba, attraverso una pavimentazione in marmo biancone levigato, rigorosamente made in Sardegna , si raggiunge l'ampio foyer. Prima, sulla destra, si può ammirare la prima cisterna romana valorizzata da una copertura in vetro e da una adeguata illuminazione, fanno osservare Paolo Pintor, dirigente comunale del settore Edilizia Pubblica dell'assessorato ai Lavori Pubblici, e gli ingegneri comunali che hanno seguito costantemente il cantiere, Sergio Castelli e Roberto Mureddu. Dal foyer si arriva al bar, ai servizi igienici e si entra nella sala principale.
POLTRONE VERDI Ad accogliere lo spettatore ci sono il parquet e 578 poltrone verdi. Insieme ai 130 posti in galleria e ai 24 delle sei logge formano la capienza complessiva di 732 poltrone. La metà di quante ne conteneva il vecchio Massimo. Davanti allo spettatore il palcoscenico da 250 metri quadri: «Sotto», ricorda Pintor, «ci sono due cisterne. Un'altra, nel corridoio centrale tra le poltrone, sarà ugualmente visibile grazie a una copertura in vetro». Elettricisti e operai sono a lavoro per il collaudo dell'impianto dell'aria condizionata mentre nelle pareti si nota il rivestimento fonoassorbente.
LA TORRE SCENICA Sopra il palcoscenico in legno (che sarà dipinto di nero) si alza impetuosa la torre scenica pronta per essere scalata dagli addetti alla scenografia. Manovreranno cinque americane motorizzate, i dispositivi sui cui verranno montate le scenografie e le luci di scena. Nello spazio all'aperto alle spalle della torre scenica gli operai hanno trovato un'altra cisterna. Anche questa, come disposto dalla Soprintendenza per i beni archeologici, sarà ben visibile. Uscendo dalla sala principale ci si affaccia su viale Trento grazie alle luminose vetrine. «Qui», sottolinea Pintor, «verranno esposti gli storici proiettori e il materiale ritrovato all'interno del Massimo». La facciata, completata da tempo, mette in mostra marmo biancone di Orosei, basalto e trachite di Fordongianus.
GLI ALTRI PIANI Dal primo piano si accede alla galleria, alle logge (con le poltrone blu carta da zucchero) e a una sala secondaria, con palcoscenico e 191 poltrone. Da un corridoio si arriva a un'altra sala polifunzionale e a una terrazza. Il secondo piano è dedicato agli uffici con vista su viale Trento.
LA RESURREZIONE L'ultima rappresentazione al Teatro Massimo risale al 1981. Fu messa in scena una commedia che segnò una riapertura parziale del teatro prima del definitivo abbandono (per una controversia tra i proprietari del terreno e il Comune sull'utilizzo dell'area). Nel 1983 un incendio decretò il tramonto del Massimo che dopo venticinque anni si prepara a risorgere dalle sue stesse ceneri.
MATTEO VERCELLI

13/09/2008