Rassegna Stampa

Sardegna 24

Unenorme tesoro immobiliare maalla Regione serve spazio

Fonte: Sardegna 24
2 novembre 2011

 

Solo a Cagliari sono di proprietà pubblica immobili per circa 38 mila metri quadri di superficie ma dalla cessione in locazione a terzi si ricavano solo 119 mila euro annui. Eppure si continuano a cercare locali in affitto dai privati

CAGLIARI. Il patrimonio immobiliare della Regione conta nella sola Cagliari superfici utilizzabili per 31 mila 860 metri quadri. Edifici e terreni quotati all’incirca 38 milioni di euro, stima peraltro approssimata per difetto: il valore di una parte della dotazione, dopo il 1990, non è stato aggiornato. Un tesoro che produce redditi per soli 119 mila euro, dal momentoche buona parte di questi locali sono inutilizzati. Nella stragrande parte dei casi, invece, la Regione ha concesso propri immobili in comodato d’uso gratuito, consapevole di non poterne ricavare alcun profitto. Oppure li ha ceduti in cambio di canoni di locazione modesti, anche perché spesso i beneficiari sono associazioni a scopo benefico. Un esempio? I 32 mila metri quadri dell’area stadio Iacp in località San Bartolomeo sono stati affittati alla Coop Piccola Pesca Sant’Elia per 840 euro. Spiccioli. I dati sono estratti dall’inventario del servizio Demanio e Patrimonio dell’assessorato regionale agli Enti Locali, datatoanno 2010. Nell’elenco sonocompresi anche beni recentemente ceduti dallo Stato in forza degli accordi sottoscritti con la Regione nel 2008, più o meno350 unità sparse per tutta la Sardegna del valore complessivo di duecento milioni di euro. Eallora, ènormale che laRegione cerchi sistemazione per alcuni enti controllati ricorrendo a bandi di gara e, dunque, a edifici di privati? Per l’ex assessore al Patrimonio Gian Valerio Sanna questo paradosso nasce dallo stop, imposto dalla giunta Cappellacci, al percorso di razionalizzazione avviato nella precedente legislatura. «I calcoli dimostrano comela Regione Sardegna abbia unrapporto superficie/ dipendenti che è il doppio di quello del resto d’Italia. In sostanza, ogni dirigente ha a disposizione un monolocale. Decidemmo di portare queste aree pro capite a 21 metri quadri, che restacomunqueunadimensione di tutto rispetto». Come? «Attraverso lo spostamento di quattro assessorati nelle sedi regionali di via Cesare Battisti. In questo modo, avremmo liberato i locali attualmente occupati e li avremmo destinati agli enti che attualmente non hannouna sistemazione. Invece quel processo è stato bloccato dalla giunta Cappellacci». Sanna annuncia che il bando di gara per dotare di una sede Sardegna.it saràcomunqueoggetto di una interrogazione al presidente della Giunta regionale: «L’acquisto dei palazzi di Santa Gilla per cederli alla Regione venne bloccata da una mozione del Consiglio agli inizi della legislatura - aggiunge l’ex assessore - e non vorremmo che si stesse ripetendo, sotto altre forme, quanto allora era stato impedito. Porteremo il caso in Consiglio ». Una curiosità. La Regione ha nel proprio patrimonio un immobile da 1900 metri quadrati, dimensioni più che sufficienti per ospitare la sede di Sardegna.it. Si trova a Monte Urpinu, in via Cagna, e secondo l’assessorato vale 1 milione e 760 mila euro. Il locale è inutilizzato e, naturalmente, produce reddito zero. Eppure, per ospitareunente, sembra inevitabile cercare altrove.