Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

San Michele, quartiere a perdere

Fonte: La Nuova Sardegna
26 ottobre 2011



Le case popolari cadono a pezzi, i soffitti cedono e i muri si sgretolano



Silvio Pinna Il morale delle persone crolla insieme all’intonaco dei balconi

PIERLUIGI CARTA

CAGLIARI. Pochi giorni dopo l’assemblea “Case popolari a Cagliari”, organizzata il 20 ottobre scorso dalla Federazione dei Verdi di Cagliari, assieme al circolo Acli di Is Mirrionis e al comitato spontaneo di San Michele, le bandiere di protesta degli abitanti del quartiere sventolano ancora all’angolo tra via Podgora e via de la Somme.
Le lenzuola bianche segnano in nero espressioni di protesta contro l’abbandono ed il degrado in cui è imprigionata gran parte del quartiere. Più di un mese è trascorso da quando gli abitanti delle case popolari hanno costituito il comitato per reagire al silenzio delle amministrazioni. Gli ultimi lavori di ristrutturazione, risalenti a quattro anni fa, durante la giunta Floris, hanno solamente coperto il disagio con una mano di stucco - afferma Silvio Pinna, promotore del comitato spontaneo di San Michele - ed il morale degli abitanti della zona crolla assieme ai pezzi di intonaco dai balconi». Non è solo un problema di decoro urbano, la sicurezza stessa dei residenti è minacciata. Il lampione crollato in via de la Somme a maggio è uno dei tanti incidenti che capitano quasi quotidianamente in quelle vie. I marciapiedi attorno ad ogni tombino delle fognature, peraltro localizzato a ridosso dei muri delle abitazioni, sprofondano giorno dopo giorno, aprendo numerosi varchi frequentati da una popolazione di ratti di considerevole stazza. I ratti entrano anche nelle abitazioni attraverso due ingressi: i cassoni delle persiane, ormai divelti esternamente; e tramite i fori che trovano lungo i muri, causati dall’umidità. Stendere diventa un’impresa ad alto rischio, in quanto la maggior parte dei balconi è pericolante, tranne alcuni casi limite dove tra l’esterno e l’interno della casa resta solo un sottile strato di intonaco. Se i palazzi, dal di fuori versano in uno stato post-sismico, anche gli interni hanno le loro gravi pecche. Alcuni appartamenti hanno portoni e finestre bloccate a causa dell’umidità che ha gonfiato i montanti. Esplicativo è il caso di Placido Andronico, un signore novantenne che vive al quarto piano - senza ascensore - che non usa le chiavi per aprire il portone di casa, bensì il cacciavite. Nello stesso condominio, l’appartamento dei Porcu-Bellu presenta alcune voragini nel soffitto, ed i dirimpettai non hanno porte interne, tranne quella del bagno, che non chiude. In questo rione ci sono perlopiù persone anziane - racconta Silvio Pinna - molti novantenni, invalidi e paraplegici sono costretti a casa, in ambienti non idonei». Come il bagno della signora Giuseppa Loi, in via La Somme, provvisto di un gradino all’ingresso, che rende un’impresa anche la semplice toilette mattutina. Silvio Pinna racconta che «costruirono queste case per sgombrarci da Ausonia - riferendosi alla località del Poetto - e nei cantieri fu usata proprio quella sabbia». Gli effetti oggi si vedono, le macchie di umido interne ed esterne intaccano i materiali. Gli scarichi fognari che passano radenti alle mura scoppiano di tanto in tanto, peggiorando la situazione, già resa critica dalle tubature dell’acqua che, coperti di melma in alcuni punti, gocciolano sull’intonaco e forniscono un camminamento sfruttato dai ratti nottetempo. Gli operatori ecologici sono diventati una rarità e le conseguenze sono note a tutti: «lattine, cartacce, mozziconi, buste e qualche siringa agli angoli delle strade, non fanno che aggiungere malanimo per gli abitanti che tutti i giorni sono costretti a svegliarsi e trovarsi davanti una realtà di incuria e degrado urbano, che può trasformarsi in degrado sociale».

 

 
FEDERAZIONE DEI VERDI

Copparoni: «Il sindaco visiti il rione»




CAGLIARI. Palazzine fatiscenti e insalubri agli occhi del presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, il quale nei giorni scorsi ha visitato i rioni di San Michele e di Is Mirrionis ed ha incontrato gli abitanti. Il presidente dei Verdi il 24 ottobre ha indirizzato una lettera al sindaco di Cagliari, nella quale chiede «se da parte del Comune vi sono progetti per avviare le ristrutturazioni delle palazzine che oggettivamente si trovano in una situazione di forte abbandono». Angelo Bonelli - sempre nella lettera - racconta di aver incontrato anziani che chiedono di poter vivere una vita dignitosa, genitori che tengono i propri bambini in casa perché hanno paura di farli uscire a giocare fra vetri rotti, escrementi di ratti e siringhe infette, donne e uomini che chiedono la presenza e il supporto delle istituzioni. Roberto Copparoni, presidente provinciale dei Verdi, sostiene Bonelli nella sua iniziativa e ribadisce che non si tratta di una critica verso la nuova amministrazione; bensì di un segnale da parte della Federazione dei Verdi di stimolo, per dare risposte alle famiglie di residenti, le quali non chiedono altro che vivere in quartieri vivibili. «Il sindaco è stato invitato - attesta Copparoni - dal comitato spontaneo e dal partito; i residenti attendono una sua visita».(p.l.c.)