Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Senso unico, no delle imprese

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2011

VIALE MARCONI. Commercianti preoccupati per l'eventuale chiusura degli accessi
 

«Rischieremmo di fallire, nessuno ci ha interpellato»
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Tutti d'accordo? Sembra proprio di no. Anzi, i commercianti, contrariamente a quanto annunciato dall'assessore alla Viabilità Mauro Coni, si oppongono con decisione all'ipotesi di istituire il senso unico in viale Marconi. Non solo: «Non ci ha contattato nessuno», lamentano, contraddicendo anche in questo l'esponente della Giunta, al quale chiederanno un incontro a breve.
LA LEVATA DI SCUDI I titolari delle attività commerciali che si affacciano sul viale sono stupefatti per la loro esclusione dai tavoli di confronto sul problema. «Ho telefonato ai miei colleghi», spiega Mauro Aime, titolare di Ambiente Cucina, «e nessuno è stato contattato».
«Nessuno ne sapeva niente», conferma Alessandro Melis, tra i proprietari dell'omonima concessionaria Piaggio. Ironico Giorgio Nurchi, titolare del negozio di utensili e oggetti per la nautica che porta il suo nome: «Con chi hanno parlato, con i commercianti di San Benedetto?». Ma oltreché sul metodo, il risentimento è sul merito dell'ipotesi in campo: «Se cambiano la viabilità le nostre attività moriranno», commentano all'unisono.
L'IDEA L'idea dei comuni di Cagliari, Quartucciu, Quartu, Selargius e Monserrato è di istituire il senso unico in viale Marconi in direzione Cagliari dal ponte sul canale di Terramaini, fino all'incrocio dell'Asse mediano, con la realizzazione di due corsie preferenziali per i bus, una verso Quartu, nel lato destro della strada e una a scendere verso Cagliari, nel lato sinistro. Sempre a bordo strada verranno realizzati nuovi marciapiedi e piste ciclabili. Le auto dirette verso l'hinterland passeranno invece sulla strada che costeggia il canale. Previste anche opere di miglioramento della viabilità come quattro rotatorie e collegamenti tra l'Asse mediano e la carreggiata che costeggia Terramaini.
LE PERPLESSITÀ L'eventuale chiusura degli accessi alle attività su viale Marconi, dove passeranno i mezzi del Ctm, irrita i commercianti. «L'ingresso sulla strada che costeggia il canale è scomodo e pericoloso e per noi si risolverebbe in un'inesorabile perdita di clientela», sostiene Aime. Melis fa un paragone: «Sarebbe come fare entrare i clienti dalla porta di servizio. E poi non tutte le attività hanno apertura sulla strada del canale. Ad esempio il supermercato come farà?».
Nurchi esprime un'altra perplessità. «Chi viene da noi compra, ad esempio, bidoni da 20 chili di vernice. Come li porterebbero via, in bus?», tuona l'imprenditore che lamenta il totale disinteresse di tutte le amministrazioni per viale Marconi e le sue attività: «Sono anni che promettono di fare marciapiedi, di mettere lampioni nuovi e di ripulire gli sterrati ma si presentano solo per riscuotere le tasse per il ritiro dell'immondizia e delle insegne».
LA PROTESTA Anche Paolo Pedde, titolare di un'azienda di serramenti è contrario: «Spezzerebbero le gambe a tutti gli imprenditori». Per questa ragione i commercianti hanno deciso di organizzarsi per fare sentire la loro voce. «Chiederemo subito di incontrare l'assessore», affermano all'unisono. Mauro Coni, da parte sua, si era già detto disponibile ad un appuntamento: «Cercheremo una soluzione condivisa da tutti». Allo stato attuale, però, le posizioni però sembrano molto distanti.
Mario Gottardi