Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ascensore dei maleducati

Fonte: L'Unione Sarda
18 ottobre 2011

Cronaca di una sera del weekend nella sala di controllo degli impianti
 

«Capita di tutto: anche una telecamera bruciata»
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Quelle immagini sono top secret. «Nessuno, al di fuori di noi, può vedere i monitor. Così ha deciso il prefetto». Mercato di Santa Chiara: in una stanzetta (ai limiti della vivibilità, bisogna dirlo) ci sono gli “angeli degli ascensori”, impiegati del Comune (precari, come spesso capita in queste occasioni) che, per circa mille euro al mese, vigilano sulla tranquillità dei quattro ascensori che portano in Castello (quello del Bastione, i due del multipiano, quello di Santa Chiara).
L'UTILIZZO Un punto di osservazione perfetto per capire come si comportano i cagliaritani in una normale serata di weekend. Vietato guardare le immagini, la telecronaca è degli addetti alla sicurezza. Mezzanotte è passata da pochi minuti: mentre i tre ascensori che danno su viale Regina Margherita sono quasi inoperosi, lavora a pieno regime quello di Santa Chiara. «Da quando è finita l'estate, il Bastione è meno frequentato».
LA MALEDUCAZIONE Gli occhi, quindi, sono puntati soprattutto su quell'impianto. Ma non servono neanche gli occhi: squilla l'allarme. «Ci sono problemi?». No, ho shbagliato (la esse pronunciata così testimonia la “cagliaritanità”). Davvero un errore? Mentre esce, il giovane si attacca di nuovo all'allarme. Qualche minuto più tardi, un altro lascia in un angolo un bicchiere vuoto. «Niente di nuovo. Vediamo di peggio». Per esempio? «Anche scene di sesso, soprattutto verso l'alba».
I GRUPPI Le ore più a rischio sono proprio quelle più tarde. Intorno all'una, ci sono giusto da rimproverare gruppi che superano la capienza. O un ragazzotto che, terminato il drink, pensa bene di lasciare il bicchiere vuoto in un angolo dell'ascensore. «In fondo, questa è una serata tranquilla». Perché, durante la notte, può accadere davvero di tutto. «All'inizio del mese, mentre gli operai riparavano l'ascensore del Bastione, qualcuno si è messo a fare pipì dall'alto». Qualche anno fa, c'era stato anche chi aveva lasciato escrementi solidi. «Le telecamere sono fisse: in quell'occasione, il “regalo” fu lasciato nell'angolo cieco».
I VANDALI Non mancano quelli che, per puro vandalismo, staccano i cartelli affissi nell'ascensore. «Impossibile chiamare le forze dell'ordine perché non farebbe in tempo a intervenire». Ma non va sempre bene. «Qualche tempo fa, un ragazzo ha tentato di bruciare la telecamera. Le immagini che vediamo restano in memoria per 24 ore. Quindi si è potuto beccare il vandalo». I peggiori? «Oltre a qualche sardo, qualcuno pensa che siano gli spagnoli. In realtà, fanno cose peggiori i polacchi». Niente di eclatante? «Ho visto un gruppo di quarantenni che ha fatto una gara di sputi in ascensore. E qualcuno lascia nei tasti i residui della pulizia nasale». Vandalismo ma anche colore. «Come quella volta che alle quattro del mattino sono saliti in ascensore due sposini ancora con gli abiti della cerimonia».
Marcello Cocco