Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Biglietteria «licenziata», Lirico in guerra

Fonte: La Nuova Sardegna
10 settembre 2008

MERCOLEDÌ, 10 SETTEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari

di Alessandra Sallemi



I dipendenti storici del botteghino cacciati durante le ferie: ricorso






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CAGLIARI. Ieri gli abbonati alla stagione dei concerti sono andati alla biglietteria di via Sant’Alenixedda e hanno trovato l’ufficio chiuso coi sei addetti fuori e un cartello che rinviava a martedì 16 l’apertura del botteghino. Così, su due piedi e nello sconcerto crescente, hanno scoperto che quelle sei persone capaci di ricordare il posto assegnato agli abbonati tanti sono gli anni passati dietro il bancone, le hanno licenziate il 14 agosto. Chi è stato? Uno sconosciuto.
Perché, raccontavano ieri i sei dipendenti nella conferenza stampa organizzata davanti al teatro, la firma della lettera raccomandata datata 12 agosto e giunta ai destinatari il 14, non è la stessa di Luca Sbardella l’amministratore unico di «Le biglietterie srl», società costituita nel 2001 che ricevette l’appalto per il botteghino del teatro. Inoltre la raccomandata è stata spedita da Selargius (luogo sconosciuto per la società: non è la città dove ha sede, non è neppure la località dove abita l’amministratore, visto che sta a Roma) e, fatto molto rilevante, non è stata scritta su carta intestata della società. Ecco perché gli avvocati Carlo e Giovanni Dore hanno impugnato il licenziamento ritenuto nullo e, comunque, illegittimo e hanno chiesto al giudice che ripristini la situazione lavorativa dei sei operatori. L’udienza si terrà il 23 settembre. I sei dipendenti ieri hanno espresso un loro dubbio: quello di essere stati licenziati per ritorsione visto che nel luglio scorso avevano presentato ricorso al giudice del lavoro perché riconoscesse il loro diritto di essere assunti direttamente dal teatro lirico. Questa udienza è stata fissata per il 4 dicembre, ma intanto vogliono tornare a lavorare nella biglietteria: perché no, dicevano, visto che la teniamo da dieci anni e abbiamo sempre ricevuto le direttive dalla dirigenza del teatro, direttamente, senza intermediari. E’ una storia lunga quella raccontata ieri dai sei licenziati che ha trovato la solidarietà dei colleghi dipendenti diretti del teatro stesso: una solidarietà manifestata con il telefono cellulare e la presenza fisica oltre le vetrate del botteghino (con un curioso effetto acquario) perché, si raccontava ieri, nessuno sarebbe stato autorizzato a uscire per parlare con gli ormai ex compagni di lavoro. Ieri i sei si sono presentati al lavoro con la forza della convinzione di essere nel giusto: licenziati «da nessuno», il botteghino era stato annunciato avrebbe riaperto martedì 9 settembre, loro avevano il dovere di esserci. Davanti al pubblico che arrivava qualcuno dall’interno è corso a cambiare il cartello: la biglietteria riaprirà il 16 settembre. Cosa succederà da qui a sette giorni? Forse rientrerà il personale dell’ente lirico in ferie che li potrà sostituire. Oppure, come scrivono gli avvocati nel ricorso al giudice, «la Fondazione del teatro lirico si prepara ad assumere quattro giovani laureati per sostituire i ricorrenti». Naturalmente, nella lettera di licenziamento impugnata non si fa cenno a questo bensì allo scioglimento imminente della società Le biglietterie srl. Un fatto inesistente, secondo i ricorrenti, perché la società ha una regolare convenzione con la Fondazione fino al 2011 (aspetto formale), ma soprattutto perché la società è un tutt’uno col teatro lirico (e qui c’è la sostanza): si raccontava ieri che dalle visure alla Camera di Commercio risulta come la società appartenga interamente alla Società del Teatro srl (le quote furono acquisite nel 2003) controllata dalla Fondazione Ente Lirico. Un altro atto della vita della società che dimostra la stretta relazione teatro-Biglietterie srl è il finanziamento di 150 mila euro erogato dalla giunta comunale al teatro proprio per i dipendenti della biglietteria sulla scorta del piano straordinario del lavoro. Tempo fa i sei operatori avevano chiesto di entrare nell’organico del Teatro anche formalmente, l’ultima proposta della direzione era addirittura riduttiva rispetto a quella dell’anno prima e quindi i sei si sono rivolti al giudice del lavoro. Il licenziamento è di poche settimane dopo, anche questo appare un segno della stretta dipendenza Teatro-Biglietterie: dicono di no a uno, li licenzia un altro.