Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Campo nomadi: prove tecniche di democrazia

Fonte: La Nuova Sardegna
11 ottobre 2011

 
Incontro tra l’assessore comunale Susanna Orrù, una delegazione di rappresentanti dei Rom e le forze dell’ordine




PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. Prove tecniche di sviluppo e democrazia per il campo nomadi di Cagliari; non solamente segnali di degrado. Dopo anni di polemiche e lamentele da parte dei vicini del campo e dei suoi abitanti, la direzione recentemente intrapresa dall’amministrazione comunale pare essere quella giusta.
Risale a ieri l’ultimo incontro tra l’assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù, i rappresentanti del campo nomadi e delle forze dell’ordine. La novità è proprio questa: l’instaurazione di un dialogo diretto tra amministrazione e abitanti del campo; nonostante le numerose problematiche connesse al rinnovamento e alla bonifica della zona, l’approccio risulta essere produttivo. Per la prima volta infatti la comunità è riuscita ad esprimere quattro rappresentanti, tra i quali una donna.
Inoltre, i progetti avviati dall’amministrazione prevedono l’utilizzo dei fondi regionali per la creazione di strutture a lungo termine, concepite dal punto di vista etico e funzionale. La commissione comunale delle politiche sociali lavora da giugno per una soluzione definitiva al problema dell’insalubrità della zona e delle condizioni abitative nel campo. Recentemente si è fatta strada l’alternativa della costruzione di un nuovo campo o di due più piccoli, ma la fase di progettazione non si è ancora conclusa. Nel frattempo il confronto verte sull’adesione a buone pratiche di comportamento per facilitare l’integrazione e la convivenza tra gli abitanti del campo e la cittadinanza. Sono tre i punti fondamentali: evitare lo spreco d’acqua, procedere alla pulizia degli spazi, limitare i fuochi e mandare i bambini a scuola. L’approccio ai lavori da parte della commissione comunale è improntato sulla trasparenza e responsabilizzazione. «L’amministrazione ha coinvolto direttamente le associazioni e gli stessi rom, al fine di trovare la soluzione migliore - afferma il presidente della commissione, Fabrizio Rodin (Pd) - il campo nacque come campo-sosta, e dopo 16 anni è ancora in piedi, con 150 persone che lo abitano - più o meno il doppio dei destinatari iniziali - i soldi a disposizione dovranno essere spesi nei confronti dei rom; è doveroso precisare che non andranno in tasca loro, ma verranno utilizzati per pagare le imprese, sarde, per la costruzione del nuovo campo». Si tratta quindi di un discorso più ampio, che non si ferma ai limiti del campo, ma che abbraccia tutto il quartiere.