Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le liste d’attesa negli asili comunali: sono troppo lunghe

Fonte: La Nuova Sardegna
9 settembre 2008

MARTEDÌ, 09 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari



Indagine di Cittadinanzattiva, la replica dell’assessorato: «Ecco i micronidi»






--------------------------------------------------------------------------------

CAGLIARI. Il problema per i genitori che hanno figli sino a tre anni non è soltanto il caro-vita (pazzesco) ma anche la lunga lista d’attesa per trovare un posto negli asili nido comunali.
La denuncia. C’è un’indagine dell’associazione Cittadinanzattiva che lo denuncia: nel 2006 quasi quattro bambini cagliaritani su dieci non sono riusciti a trovare posto nei diciassette asili cittadini, sei pubblici, gli altri convenzionati. Poco meno delle metà delle domande (625 complessivamente) è stata respinta, perché i posti a disposizione erano soltanto 399. Il resto dell’indagine sul campo di Cittadinanzattiva ha detto anche: le rette (220 euro al mese) sono aumentate del 6,3 per cento dal 2006 al 2008 ed è stato questo l’incremento più alto (intorno ai tredici euro) in Sardegna.
La relpica. Questo il quadro, secondo Cittadinanzattiva, ma il Comune ha un’altra versione. L’assessorato alle Politiche sociali, sostiene che c’è qualche criticità solo per i lattanti, mentre per i divezzi, i bambini da un anno e mezzo a tre anni, tutte le domande sono state soddisfatte. C’è chi i problemi della carenza di posti vorrebbe risolverli con i «micronidi», strutture di quartiere gestite da micro cooperative di educatori, convenzionate con il Comune, e destinate ad accogliere massimo dieci bambini. «È una soluzione che sperimenteremo quest’anno - dicono dall’assessorato alle Politiche sociali - e siamo convinti così di riuscire a colmare i vuoti». C’è anche una replica sul caro-rette. Le quote mensili per il Comune variano da ventisei a 380 euro a seconda del reddito e del nucleo familiare. Ogni bambino costa alle casse del Comune 688 euro al mese, destinati al pagamento del personale: un addetto ogni quattro bambini per i lattanti, uno ogni otto per i divezzi. Sempre secondo il Comune, le tariffe tra l’altro erano bloccate da sedici anni e, infine, la maggior parte degli utenti paga le quote più basse. Sarà quest’inizio del nuovo anno a dire chi ha ragione.
Qualità dell’istruzione. C’è un’altra indagine - questa volta dell’Osservatorio economico regionale - a non lasciare incertezze sull’interpretazione dello stato della scuola in Sardegna. Il livello dell’istruzione cresce ma molto lentamente. Nel 2006 il 73,4 per cento della popolazione dai quindici anni in su aveva conseguito almeno la licenza media inferiore, con un incremento di appena lo 0,6 per cento rispetto al 2005. E nella stessa classifica c’è scritto anche: il 26,7 per cento della popolazione ha conseguito la licenza media superiore, appena l’otto per cento può vantare un titolo universitario.
Il sindacato preoccupato. Numeri pesanti è stato detto più volte e adesso - secondo i sindacati della scuola - la riforma del ministro Gelmini aggraverà la sitazione. Per domani, alla Cisl le organizzazioni hanno convocato una conferenza stampa non solo per denunciare il taglio dei posti di lavoro nella scuola, ma anche il vero rischio in tutto il Mezzogiorno: l’impoverimento della qualità dell’istruzione.